Le scuole hanno risposto alla circolare ministeriale addottando provvedimenti diversi. Le lezioni si sono comunque svolte regolarmente, davanti ad alcuni istituti scolastici stamane erano presenti pattuglie di polizia, in altri è stata rafforzata la presenza degli addetti alla sicurezza. Altre scuole hanno solamente, come previsto anche dal protocollo, chiuso a chiave le porte d'ingresso durante le lezioni, come da consuetudine hanno riferito alcuni presidi. La preside della scuola elementare slovena di Capodistria, dove si trovano temporanemente anche gli alunni dalla sesta alla nona dell'elementare italiana Pier Paolo Vergerio il Vecchio, ha confermato che la scuola non ha introdotto misure particolari dopo le minacce circolate in rete, che la porta d'ingresso viene regolarmente chiusa dall'inizio dell'anno scolatico e che le pattuglie della polizia regolarmente controllano la zona. Altri istituti come detto hanno potenziato i controlli. Oggi si sono comunque notate più assenze del solito, fatto che va attribuito da un lato alle circostanze, i genitori per paura hanno preferito tenere i figli a casa, dall'altra i ragazzi di famiglie musulmane sono rimasti a casa per festeggiare la fine del Ramadan.
Gli alunni assieme agli insegnanti nel corso della giornata hanno affrontato il tema della violenza e del disagio giovanile, problematiche che comunque vengono discusse anche nel corso dell'intero anno scolastico. Il protocollo sulla comunicazione tra scuole e polizia va migliorato e aggiornato, cercheranno di farlo i due ministri competenti nel corso della prossima settimana per garantire una maggiore sicurezza in questo ambito. Le azioni vanno concordate e trovare soluzioni univoche per evitare inutili allarmismi. Secondo il ministro degli interni Poklular l'avviso alle scuole e la risposta della polizia in merito a questo caso specifico sono stati adeguati. (ld)