Negli ultimi giorni i dati registrati in Slovenia sul fronte Covid-19 sembrano vedere una diminuzione dell’indice d’incidenza, che si spera sia confermato anche dai dati delle prossime giornate feriali, quando il paese potrebbe finalmente almeno passare da nero a rosso, preludendo, così, ad un miglioramento che potrebbe portare anche a qualche allentamento (come il ritorno in presenza di asili e alunni delle prime tre classi delle elementari); almeno nelle regioni con un quadro epidemiologico più favorevole tra le quali c’è quella costiero- carsica.
La segretaria di stato al ministero della sanità Marija Magajne, ha parlato positivamente dei tre ospedali che ha visitato nel fine settimane, tra i quali c’era anche quello di Isola. Un lavoro di squadra quello che si sta facendo nel settore sanitario, secondo l'epidemiologa, dove per fortuna la situazione sembra stabilizzarsi ed andare anche in questo caso verso un miglioramento.
Un risultato che per lei è stato raggiunto anche grazie alla campagna di massa di test antigenici portata avanti a livello nazionale durante le vacanze natalizie, che ha permesso l’individuazione e l’isolamento di asintomatici o positivi con sintomi lievi, diminuendo così la diffusione del contagio.
Continua la campagna vaccinale nel paese, che sabato ha raggiunto la quota di 41439 vaccinati. Potrebbe, però, esserci una battuta di arresto a causa della quantità inferiore di dosi rispetto a quelle previste, che la Pfizer ha deciso unilateralmente di distribuire questa settimana in Europa. In Slovenia ha detto di Jelko Kacin, a partire da oggi nella sua nuova veste di segretario di stato e coordinatore della campagna vaccinale, sarebbero arrivate sette scatole con mille e cinquecento dosi ognuna; che, quindi, vedrebbero una diminuzione di un terzo rispetto alle scorse settimane del numero di dosi. Dati più certi, però, saranno solo diffusi domani, ha specificato Kacin, che ha assicurato che avranno la precedenza coloro che devono fare il richiamo.
Barbara Costamagna