Incertezza, difficoltà nell'approvvigionamento, prodotti energetici più costosi, inflazione e tassi di interesse in costante aumento stanno riducendo la domanda sia nel settore manifatturiero sia in quello dei servizi. Gli esperti stimano che la Slovenia si trova già in recessione e che questo potrebbe causare a breve termine non pochi problemi all’economia del paese.
La diminuzione del volume degli ordini che si sta registrando, significa che le aziende non produrranno quanto pianificato e questo porterà ad una discesa del PIL e a licenziamenti in molti settori produttivi del paese. Il consumatore non si rende ancora conto della recessione in corso poiché questa sarebbe ancora mascherata dal leggero aumento dei salari e dalla shrinkflation, ossia dalla strategia delle aziende del settore alimentare che nella stessa confezione stanno diminuendo la quantità di prodotto, vendendola, però, sempre allo stesso prezzo. I dati sarebbero ancora peggiori di quelli registrati nell'aprile 2020, il mese considerato sino ad ora il peggiore di sempre, che nonostante il lockdown in corso era comunque migliore di dieci punti rispetto a questo ottobre.
Non resta che sperare in una prossima ripresa, la cui velocità , però, è difficile da prevedere poiché tutto dipenderà dalle condizioni geopolitiche e dalle misure monetarie e fiscali che verranno prese a livello nazionale ed internazionale.
Barbara Costamagna