Oggi gli ospedali sloveni hanno messo a disposizione tutti i 288 letti in terapia intensiva disponibili per i pazienti Covid. "Questo è il massimo numero di pazienti che possiamo gestire con uno standard di cure ancora accettabile", ha detto il ministro della Salute, Janez Poklukar. Se i pazienti, che necessiteranno un ricovero in terapia intensiva, saranno più di 288, nella Sanità sarà introdotto lo stato di grave emergenza e sono già in corso i preparativi su come organizzare il lavoro. In ogni modo, tutti coloro che ne avranno bisogno verranno curati, sia pazienti Covid che tutti gli altri, lo standard però sarà molto più basso, ha aggiunto il ministro. "Attualmente nel Paese è in corso la più grande mobilitazione dei quadri nella sanità nella storia", ha affermato ancora Poklukar, facendo un appello a tutti coloro che sono qualificati di farsi avanti. In questo momento mancano soprattutto infermiere con esperienza in terapia intensiva.
La direttrice dell'ospedale di San Pietro, Dunja Savnik Winkler, ha reso noto che dovrebbe essere stato raggiunto un accordo con l'Italia per l'invio di medici e infermieri in aiuto ai colleghi sloveni impegnati nella lotta al coronavirus. “È giunta notizia che in Slovenia dovrebbe arrivare personale qualificato da altri paesi. Con l'Italia dovremmo già avere un accordo per cinque specialisti di medicina intensiva e dieci infermiere diplomate", ha sottolineato. "Desideriamo comunque garantire ai cittadini sloveni cure nel loro paese", ha specificato.
L'Istituto Jožef Stefan valuta che il numero dei contagi da coronavirus tra la popolazione di oltre 65 anni ha già raggiunto il picco della quarta ondata e sta diminuendo; l'epidemia comunque non si placa, le nuove infezioni stanno ancora aumentando. Secondo il ministro Poklukar, comunque, ora la maggior parte dei contagi si registra tra la popolazione più giovane, ovvero nei gruppi dai 5 ai 15 e dai 24 ai 34 anni. Di conseguenza cala anche la percentuale dei contagiati che necessita di cure ospedaliere, anche grazie ai vaccini ed al farmaco Regeneron. Prosegue intanto la somministrazione della terza dose del vaccino anti-Covid, anche i vertici dello Stato hanno già ricevuto il richiamo con in testa il presidente della Repubblica, Borut Pahor.
E. P.