Slovenia fanalino di coda in Europa per i finanziamenti alla scienza e alla ricerca. Lo stato destina alla ricerca scientifica solo lo 0,39 percento del PIL, una quota irrisoria, è stato sottolineato, se paragonata agli altri paesi e alle potenzialità di questo settore. Per sensibilizzare l'opinione pubblica, la politica e anche l'economia nel 2017 è stata istituita l'iniziativa civica Marcia per la scienza che accomuna mondo accdemico e 16 istituti di ricerca con obiettivi chiari- maggiore autonomia degli istituti di ricerca, trasparenza, finanziamenti stabili, l'adozione di una legge globale per l'attività di ricerca e il raggiungimento della quota dell' 1% per quanto riguarda i mezzi dal bilancio statale per la ricerca.
Rado Pišot, direttore del ZRS Centro di ricerche scientifiche dell'Università del Litorale di Capodistria nonchè padrone di casa del convegno, ha detto che la situazione è preoccupante tenendo conto che la Slovenia, ad esempio, nell'ultimo periodo non ha investito nemmeno un euro nelle infrastrutture per la ricerca. I giovani ricercatori devono lasciare la Slovenia per andare all'estero perchè il nostro paese non offre loro la possibilità di svilupparsi e difficilmente, ha aggiunto, decidono di rientrare.
Il ministro per l'istruzione, la scienza e lo sport Jernej Pikalo ha condiviso appieno le preoccupazioni espresse, senza un'inversione di rotta per chi fa ricerca, ha rilevato, non c'è futuro nè sviluppo e anzi rischiamo di perdere il passo con i migliori paesi innovatori e saremo costretti ad inseguire. Il Governo sta facendo tutto il possibile per trovare i mezzi necessari alla ricerca, dal bilancio o dai fondi strutturali, ha assicurato Pikalo. (ld)