Foto: BoBo/Borut Živulović
Foto: BoBo/Borut Živulović

In un clima di crescente incertezza economica e con i recenti segnali di crisi dal settore automobilistico tedesco, il governo sloveno sta accelerando le procedure per introdurre modifiche all'orario lavorativo, una misura mirata a preservare i posti di lavoro in tempi di crisi. L'obiettivo principale è proteggere le aziende dalla necessità di licenziare i dipendenti in circostanze di difficoltà economica improvvisa o crisi settoriale, garantendo così una rete di sicurezza per il mercato del lavoro. In particolare, ha spiegato il Ministro del Lavoro Luka Mesec, la proposta nasce dall'esperienza positiva maturata durante la pandemia di Covid-19, quando schemi simili adottati in diversi Paesi europei hanno permesso di salvare oltre 18 milioni di posti di lavoro. "L'obiettivo principale - evidenzia il ministro- è evitare licenziamenti di massa, offrendo supporto economico alle aziende per mantenere i dipendenti anche in situazioni di difficoltà economica. Per attivare automaticamente il meccanismo, la legge prevede che venga soddisfatta una delle tre condizioni chiave; una recessione generale con un aumento della disoccupazione, che si verifichi un disastro naturale o una nuova emergenza sanitaria. Al centro delle preoccupazioni del ministro vi è anche la crisi nel settore automobilistico tedesco che rappresenta una minaccia importante per l'economia slovena su cui avrà ripercussioni importanti, visto che la Germania è il nostro maggior partner commerciale. Di recente la Mahle, presso Nova Gorica, specializzata nella realizzazione di componenti di veicoli elettrici, ha annunciato il taglio di oltre 600 posti di lavoro, un segnale allarmante che ha sollevato preoccupazioni tra le autorità e gli stakeholder del settore automobilistico locale. L'introduzione di uno schema lavorativo flessibile rappresenta quindi un'opportunità per fornire supporto tempestivo e mirato alle aziende, evitando impatti sociali più gravi

M.N.