La situazione con una criticità più spiccata si registra nel carcere di Lubiana, dove il sovraffollamento supera il 200%. Le condizioni di detenzione sono aggravate non solo dal sovraffollamento, ma anche dalle vetuste condizioni dell'edificio risalente agli anni '60, che non risponde più agli standard minimi richiesti, come indicato dalla Corte Europea dei Diritti Umani. La situazione è ulteriormente complicata dall'attesa per la conclusione dei lavori del nuovo carcere, che è alta e urgente. Attualmente, l'istituto ospita 261 detenuti, con una densità abitativa del 193%, di cui il 61% sono stranieri. Il direttore Denis Perše ha sottolineato l'urgenza di trovare soluzioni adeguate, in parte dovuta al sovraccarico del sistema penale causato dai passaggi illegali di confine. L'impianto elettrico obsoleto non supporta l'installazione di ulteriori dispositivi di climatizzazione, e sono stati installati ventilatori per migliorare le condizioni nelle stanze comuni. I detenuti sono costretti a consumare i pasti nelle stanze comuni anziché nella mensa, ma queste risultano inadeguate per tale uso. La Slovenia ha già speso oltre 360.000 euro in indennità per le condizioni abitative inadeguate. In risposta a questa situazione critica, il Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura ha annunciato una visita per ispezionare le prigioni slovene. Il nuovo carcere, in costruzione a Lubiana, avrà una capacità di 388 detenuti e sarà progettato con spazi e strutture più adeguati, inclusi moduli abitativi, aree per attività sportive e assistenza spirituale. Le finestre del nuovo edificio non avranno sbarre, ma saranno dotate di sistemi di sicurezza avanzati. I lavori di costruzione sono iniziati con un contratto del valore di quasi 73 milioni di euro e dovrebbero concludersi a metà del prossimo anno. Il trasferimento dei detenuti nel nuovo carcere è previsto per settembre 2025, con l'obiettivo di alleviare la situazione critica dell'attuale struttura e migliorare le condizioni di detenzione.
Corrado Cimador