Un momento della presentazione del progetto Telekap da parte della neurologa Janja Pretnar Oblak, avvenuta il 4 novembre 2024 all'UKC di Lubiana. Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria
Un momento della presentazione del progetto Telekap da parte della neurologa Janja Pretnar Oblak, avvenuta il 4 novembre 2024 all'UKC di Lubiana. Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria

Il tempo è denaro quando si tratta un ictus, perché ogni minuto che trascorre dal colpo al cervello vengono persi 2 milioni di neuroni. Per questo è necessario intervenire prontamente, e anche a questo serve il progetto TeleKap, adottato in Slovenia nel settembre 2014, per estendere il raggio d'azione di esperti e medici.
Secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità (WHO), l'ictus è la seconda causa di morte più comune nel mondo, creando spesso danni permanenti quando non colpisce senza rimedio. Come ha spiegato Janja Pretnar Oblak, specialista alla clinica di neurologia del principale ospedale sloveno, TeleKap ha perseguito sin dall'inizio l'obiettivo di fornire diagnosi e cure a distanza, in modo da accelerare il percorso di intervento sui pazienti che vengono così trasportati dal servizio medico di emergenza agli ambulatori specializzati, dove c'è sempre un neurologo disponibile. Lo screening remoto inizia quando un medico di un ospedale della rete riconosce un paziente con segni di ictus acuto. Dall'inizio del progetto TeleKap sono stati eseguiti poco più di 10.000 trattamenti, di cui il 60% erano ictus ischemici. Ogni anno vengono eseguiti circa 1.200 trattamenti, la stragrande maggioranza al di fuori del normale orario di lavoro e indipendentemente dal giorno della settimana, quando generalmente non è presente un neurologo negli ospedali regionali. Un progetto che, è il caso di dirlo, cambia la vita.

Valerio Fabbri

Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria
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Foto: MMC RTV SLO/Valerio Fabbri/Radio Capodistria
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