Tempi di attesa, nessun miglioramento. In Slovenia, il numero di persone che aspettano un periodo inaccettabilmente lungo per i loro primi esami specialistici è aumentato del 2,4 percento a data primo luglio rispetto al mese precedente. Contemporaneamente, secondo il rapporto stilato dall'Istituto nazionale di salute pubblica, il numero di pazienti che attendono un tempo inaccettabilmente lungo per i servizi terapeutici e diagnostici prescelti è diminuito soltanto dello 0,6 percento. Si tratta di un andamento che ricalca il precedente rapporto dell'istituto. A giugno, infatti, il numero totale delle persone in attesa dei primi esami era salito per 2,1 percento, dell'1,1 per le prestazioni diagnostico-terapeutiche. I dati dell'ultimo rapporto mostrano inoltre che il primo luglio i soggetti inseriti nelle liste di attesa hanno dovuto aspettare in media rispettivamente 9 e 5 giorni in più nei confronti del mese precedente, a conferma che non si registrano progressi, nonostante gli impegni presi dal governo e dal Ministero della salute, che si è posto tra i compiti prioritari proprio quello di ridurre i tempi di attesa per le visite e gli esami specialistici. Da segnalare che l'evidenza stilata dall'istituto nazionale di salute pubblica non comprende quanti sono in attesa oltre il limite accettabile per propri motivi e volontà; dilazione del termine prestabilito per necessità personali, scelta di uno specifico medico specialista, oppure per l'inserimento in una graduatoria che stabilisce un termine rigorosamente fisso e quanti sono in attesa di una visita di controllo, spiegano ancora dall'Istituto nazionale di salute pubblica, .
Delio Dessardo