Foto: BoBo
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Le raccomandazioni sono pronte, ha detto Nina Pirnat a capo del gruppo di lavoro per il settore istruzione dell'Istituto nazionale di salute pubblica (che in passato ha anche diretto), ma occorre un grande senso di responsabilità di tutti per prevenire la diffusione del covid negli ambienti scolastici. Le due misure riguardano una regolare ventilazione degli ambienti scolastici e i test fai da te raccomandati a soggetti con sintomi del virus o venuti a contatto con persone infette, da effettuare a casa. La responsabilità di eseguire i test ricadrebbe sulle famiglie e non più sulle scuole, ad eccezion fatta ha detto Pirnat per i bambini con bisogni educativi speciali.

Nel caso il quadro epidmiologico dovesse peggiorare è pronto anche un secondo scenario che prevede il test rapido per tutti gli alunni. I kit saranno disponibili nelle farmacie, esibendo la tessera sanitaria, per tutta la popolazione scolastica, elementari, medie e università. In merito all'uso delle mascherine in classe, Nina Pirnat ha ribadito che la questione non è stata all'ordine del giorno e che in questa fase non sarebbero contemplate.

Marta Grgič Vitek, coordinatrice nazionale per le vaccinazioni presso l'Istituto nazionale di salute pubblica, ha riferito che in luglio è stato aggiornato il piano vaccinale, la novità più importante riguarda la somministrazione della seconda dose di richiamo raccomandata ai soggetti che rischiano un decorso grave della malattia, gli ospiti delle case di riposo, gli over 80, gli ultra 60 con malattie croniche. La Slovenia è tra i paesi meno vaccinati a livello europeo, soprattutto per quanto riguarda giovani e popolazione attiva, ha detto Grgič Vitek, buona ma sempre al di sotto della media comunitaria la copertura della categoria over 60. (ld)