La scorsa settimana l'esecutivo Golob ha dato parere positivo alla proposta di affidare la mediazione all'Ordine degli avvocati della Slovenia, mediazione già precedentemente indicata dal Fides come la strada migliore per una soluzione della vertenza. Giovedì il governo ha definito le proprie posizioni per avviare la mediazione stessa. Ha sollecitato tra l'altro il congelamento dello sciopero nel periodo della mediazione e la posticipazione a dopo il primo gennaio 2025 degli effetti economici dello sciopero, con gli aumenti salariali in busta paga. Richieste che il sindacato Fides non sembra al momento disposto ad accettare. Replicando ad una dichiarazione del premier Golob a trasmissioni di TV Slovenia e POP TV, secondo cui il sindacato sarebbe stato disponibile ad un rinvio dell'aumento delle retribuzioni, il Fides ha smentito tutto ribadendo, in merito alla mediazione, che servono intenzioni sincere se si vuole arrivare a qualche risultato. Inoltre, ha respinto al mittente anche la richiesta di congelamento della protesta, con il ripristino di tutti i servizi non essenziali sospesi. Secondo il Ministro della Salute, Valentina Prevolnik Rupel, durante lo sciopero sono aumentati in maniera inammissibile i tempi di attesa per gli interventi chirurgici elettivi, cioè già programmati, mentre i servizi essenziali si svolgono regolarmente.
Intanto, i responsabili garantiscono che lo sciopero non sta pregiudicando l'attuazione dei programmi di screening. Finora è arrivata soltanto una chiamata per spostare l'appuntamento. L'Istituto oncologico di Lubiana e l'istituto nazionale di salute pubblica assicurano che l'agitazione non influirà sui programmi cruciali per la diagnosi precoce del cancro.
Delio Dessardo