Più che chiaro il messaggio lanciato dal palco della sala dello Cankarjev Dom di Lubiana “andare avanti con le attività finche non verranno raggiunti gli obiettivi”. L’iniziativa ha preso il via con un filmato che ha ripercorso le tappe salienti dello sciopero che ha preso vita 365 giorni fa per ribadire l’importanza del servizio pubblico indipendente, la difesa dell’interesse pubblico, la libertà d’espressione, ma soprattutto la depoliticizzazione dell’ente. Nataša Štefe, membro del comitato scioperante e giornalista di Radio Slovenia ha detto che la soluzione all’attuale situazione va ricercata in una normativa in grado di garantire lo sviluppo dell’ente “in modo tale che ogni singolo servizio garantirà una certa qualità e sarà di pubblico interesse”, ha detto la giornalista. Tanja Starič di TV Slovenia ha ricordato che i problemi sono iniziati un anno e mezzo fa con la cancellazione di massa di numerose trasmissioni, nonostante il disappunto espresso dalla redazione che ha raccolto 138 sottoscrizioni contro i tagli. “La battaglia condotta dai giornalisti non ha precedenti” ha detto la Starič ricordando che la professione di giornalista si è ridotta alla degradante distinzione tra quelli destra e quelli di sinistra. Per quanto riguarda l’attuale situazione di TV Slovenia, secondo la Starič gli standard professionali sono calati notevolmente “ora conta solo da che parte è schierato il giornalista, sei dei nostri o dei loro” ha detto. “La bozza di legge sull’RTV”, attualmente in fase di revisione costituzionale, “porterà a numerose novità ai vertici dell’ente, novità strutturali che gioveranno al Centro multimediale” si è detto certo Luka Zebec neoeletto membro del Consiglo RTV. Non sono mancate le critiche o meglio sollecitazioni dirette all’esecutivo Golob e alla Ministra della cultura Vrečko affinché mantengano le promesse preelettorali; Barbara Rajgelj della Rete per la tutela della democrazia auspica un Ministero operativo con una chiara visione della promozione e tutela dei media, il professore della cattedra di giornalismo della Facoltà di Scienze Sociali di Lubiana Marko Milosavljević ha invece auspicato una rapida decisone della Corte costituzionale, tale da poter dare il via libera alle soluzioni contemplate dalla bozza di legge approvata anche a livello referendario. Anche Milosavljević ha detto di augurarsi un esecutivo più determinato, ricordando che già lo scorso anno poteva rimuovere diversi membri del Consiglio di programma che stavano causando un danno commerciale all’ente. Helena Milinković ha detto di essere orgogliosa di fare parte di questa lotta. “Trovare un accordo con l’attuale direzione è pressoché impossibile, i consigli di programma e sorveglianza sono in ostaggio dell’attuale dirigenza” ha detto la Milinković. “Con la dirigenza RTV è impossibile trovare un accordo e bisognerà attendere tempi migliori” ha detto Alenka Potočnik Presidente del sindacato de giornalisti di Slovenia.
Dionizij Botter