Stamattina alle ore 10 Piazza della Repubblica a Lubiana sembrava immersa nella nebbia. Non si trattava però di foschia, il nebbione era dovuto ai fumogeni accesi dai vigili del fuoco professionisti, giunti da ogni parte della Slovenia, per manifestare il proprio malcontento per l'assenza di tutele e la scarsa retribuzione. Dinanzi al Parlamento per quasi un'ora, i vigili del fuoco hanno agitato oltre ai fumogeni, anche petardi e fatto sentire le sirene. David Švarc, segretario generale dell'Unione dei vigili del fuoco professionisti, ha sottolineato che dopo un anno e mezzo ne hanno abbastanza: "Abbiamo cercato il dialogo con il governo ma i nostri appelli purtroppo sono rimasti inascoltati e inevasi" - ha detto e proseguito - "Siamo arrabbiati con i vertici della politica per tanta indifferenza e per questo motivo abbiamo deciso di dar vita a questa mobilitazione, perché rivendichiamo interventi concreti e immediati. I vigili del fuoco pretendono concretezza". Nel corso della manifestazione a più riprese hanno scandito slogan come - "Siamo un baluardo insostituibile e indispensabile nel soccorso d'emergenza, finita la quale siamo 'nessuno' ". Il sindacato dei vigili del fuoco professionisti, pertanto confida che il personale sia collocato nelle classi retributive appropriate, che siano eliminate le disparità salariali e che siano trattati su un piano di parità con alcuni altri gruppi del settore pubblico. Confidano, inoltre, come già avvenuto per altri settori del lavoro pubblico che, ai vigili del fuoco professionisti siano aumentati gli stipendi di otto classi salariali. Finora, tutti gli appelli sono rimasti lettera morta. Non c'è stata alcuna volontà da parte del governo di agire, e l'insoddisfazione è stata ulteriormente esacerbata dai punti di partenza intrapresi dall'esecutivo per la riforma del settore pubblico.
Corrado Cimador