Il sottosegretario di Stato agli Affari Esteri Marko Štucin, in una foto d'archivio. Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.
Il sottosegretario di Stato agli Affari Esteri Marko Štucin, in una foto d'archivio. Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.

La relazione sullo stato di diritto 2024 è una valutazione della situazione in ciascuno Stato membro e in alcuni paesi dell'allargamento, un documento molto delicato perché lo stato di diritto rappresenta uno dei valori fondanti dell'Ue, poiché tutela i cittadini e, allo stesso tempo, stabilisce le condizioni per il buon funzionamento del mercato unico. Su questi temi la Slovenia è finita sotto la lente d’ingrandimento di Bruxelles, e il ministero degli Esteri ha ridimensionato la questione, sottolineando giustamente che non si tratta di infrazione, ma piuttosto di un monitoraggio per un processo legislativo trasparente, democratico e pluralistico, e per la separazione dei poteri.
Secondo Štucin, il governo ha "compiuto passi piuttosto significativi" in questo ambito dalla pubblicazione della relazione annuale, compiendo progressi in tutti i settori per i quali la Commissione europea aveva proposto alcune modifiche l'anno precedente. Alcune zone d’ombra, però, rimangono in due aree: media e magistratura. Bruxelles, infatti, ha invitato le autorità a regolamentare il finanziamento della Radiotelevisione slovena, a introdurre ulteriori misure di salvaguardia legislative per proteggere i giornalisti, e infine a migliorare i criteri per la pubblicità statale sui media, evitando che diventi una sorta di finanziamento indiretto. Per quanto riguarda la magistratura, la Commissione ha invitato ancora una volta a mettere in pratica le misure volte ad aumentare gli stipendi dei giudici e dei pubblici ministeri, in modo da garantirne l’autonomia. E se è vero che modifiche legislative in questi ambiti sono in corso d’opera, il Commissario europeo per lo Stato di diritto, Michael McGrath, al termine della riunione ha smorzato gli entusiasmi, in particolare per quanto riguarda gli organi di informazione. McGrath, infatti, ha ribadtio l’importanza della libertà e del pluralismo dei media, anche alla luce dello European Media Freedom Act, che entrerà in vigore a maggio prossimo e con il quale le giurisdizioni nazionali dovranno essere armonizzate.

Valerio Fabbri