Proprio nel giorno in cui la Camera di Stato era chiamata a rivotare la legge bloccata dal veto sospensivo del Consiglio di Stato, il Partito democratico ha inoltrato oltre 6.200 firme per l'avvio dell'iter volto a indire un referendum legislativo sulla Legge su RTV Slovenia. Come ha confermato la deputata dell'SDS Alenka Jeraj, il partito si oppone a una legge che significa la fine di una RTV Slovenia indipendente. Una legge esaminata e approvata con procedura d'urgenza, che ha escluso dalla discussione la società civile e che non è stata oggetto di pubblico dibattito, ha osservato ancora, che toglie al Parlamento il diritto di nomine nel Consiglio di programma dell'ente radiotelevisivo. Sostegno all'idea di un referendum è stata espressa dall'altro partito di opposizione, Nuova Slovenia. L’obiettività dei media, si rileva, è così importante da rendere inaccettabile una procedura d'urgenza per esaminare delle modifiche di legge che riguardano un ente pubblico come RTV Slovenia. Una iniziativa che era nelle attese commentano invece i partiti della coalizione di governo. Al momento è chiaro che per l'attuazione della normativa, confermata come detto dal Parlamento, che ha così superato il veto sospensivo del Consiglio di Stato, bisognerà attendere un determinato periodo, nel frattempo si cercheranno altri modi per ottenere l'esonero di quei consiglieri di programma che, è convinta la coalizione, violano l'attuale legge e lo statuto di RTV Slovenia. Per quanto riguarda l'iniziativa referendaria dell'SDS, i termini per la raccolta delle firme dovrebbero scattare il primo settembre, come per l'altra consultazione popolare promossa dal partito democratico, quella sulle modifiche alla legge sul governo, che prevede l'aumento del numero dei dicasteri. Sono necessarie 40 mila firme. La presidente della Camera di Stato, Urška Klakočar Zupančič, in considerazione del fatto che in autunno si prospettano più referendum ritiene opportuno concentrarli in un'unica data, anche per una questione di costi. In ogni caso verrebbero evitate date che coincidono con presidenziali e amministrative, ballottaggi inclusi.
Delio Dessardo