Per tenere fede all’impegno dalla Repubblica di Slovenia di rielaborare e mettere in atto una strategia a lungo termine per raggiungere entro il 2050 la neutralità climatica, il Ministero dell’ambiente ha iniziato a redigere una legge quadro che affronti la problematica del cambiamento climatico, fungendo da quadro giuridico per l'attuazione, la gestione, il monitoraggio e la rendicontazione di tutti gli aspetti della politica climatica nel paese. La nuova legge includerà soluzioni per un’applicazione più efficiente degli accordi giuridici internazionali (Accordo di Parigi, Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) e della legislazione dell'UE secondo quello che è l’ordinamento sloveno.
Vista la portata e l’importanza del tema il Centro legale per la protezione dei diritti umani e dell'ambiente in collaborazione con il ministero hanno promosso tre dibattiti pubblici. Dopo Lubiana il confronto si è spostato in una assolata e bollente Capodistria, dove sono state raccolte le idee e le impressioni di esperti e cittadini sulla legge in elaborazione, al fine di sviluppare un progetto che coinvolga la società civile. Emissioni, difesa dell’ambiente, sviluppo dell’economia sostenibile, politiche energetiche ad impronta zero sono solo alcune delle voci che vengono affrontate in questa bozza che dovrebbe intraprendere il suo iter legislativo a settembre.
Come sottolineato durante l’introduzione all’incontro capodistriano, una particolare attenzione sarà data a quelli che sono considerati settori strategici per il paese come l’agricoltura e la silvicoltura, ai quali il governo pensa di approcciarsi tenendo conto delle diverse realtà locali. La sfida più grande è forse quella della comunicazione, poiché su questo fronte si giocherà il consenso o meno a quelle che sono scelte difficili, ma fondamentali per garantire la salute del pianeta e dell’umanità.
Barbara Costamagna