La commissione elettorale centrale saluta la decisione dell'Ufficio OSCE per le istituzioni democratiche e i diritti umani di inviare una propria missione in Slovenia, con il compito di valutare lo svolgimento delle elezioni parlamentari del 24 aprile. Sarà composta da diversi esperti, attesi nel paese già il 12 di questo mese. Il loro compito principale sarà quello di studiare i singoli elementi del processo elettorale, con i vari aspetti legati ai preparativi per l'appuntamento con le urne. Una missione era stata in Slovenia già a febbraio; aveva incontrato esponenti dei vari ministeri, dei tribunali, dei partiti dell'arco parlamentare, della società civile, dei media, della commissione elettorale e il difensore civico Peter Svetina. A differenza della missione di osservatori, la missione di valutazione non ha osservatori a lungo termine stazionati in modo permanente nelle singole regioni del paese o un certo numero di osservatori a breve termine in visita ai seggi elettorali il giorno delle elezioni. Inoltre, questo tipo di missione non fornisce alcuna valutazione delle elezioni il giorno dopo il voto.
Alcune cifre riguardanti la campagna elettorale. Degli oltre 1.400 candidati in corsa, 80 erano parlamentari anche in questo mandato, ci sono poi dieci ministri e diversi sindaci. Per quanto riguarda l’età, si va da 18 a 82 anni, la media è di poco inferiore a 49. Oltre il 44 percento dei candidati è rappresentato da donne.
La commissione elettorale della circoscrizione elettorale Lubiana Centro ha effettuato il sorteggio con l'ordine di apparizione sulle schede. Dei 20 partiti o liste che avevano inoltrato le candidature è stata bocciata quella dell'Alleanza Liberiamo la Slovenia in quanto non era chiaro se fosse una lista comune di due o più partiti, come richiesto dalla legge.
Le dichiarazioni dei componenti del consiglio di programma di RTV Slovenia non influiranno sui tempi a disposizione del partito Alenka Bratušek nei confronti elettorali pianificati dall'ente. Il chiarimento arriva dal direttore generale, Andrej Grah Whatmough, in risposta alla lettera della formazione politica, che esprimeva seri dubbi sull'autonomia di RTV Slovenia, dopo che il presidente del consiglio di programma, Peter Gregorčič, intervenuto mercoledì ad un confronto elettorale su una rete commerciale aveva detto di sperare che il partito Alenka Bratušek non riuscisse a superare la soglia di sbarramento per entrare in Parlamento.
Partito Demcratico, Nuova Slovenia e Povežimo Slovenijo - Colleghiamo la Slovenia condannano fermamente la discriminazione, l'intolleranza e l'esclusione sulla base dell'appartenenza religiosa o nazionale; è quanto scrivono in risposta alla pubblicazione online, sui social, dei nomi di alcuni candidati raffigurati come soggetti per "la de-slovenizzazione della Slovenia", con l'invito a non votare per loro, scegliendo invece SDS, NSi e Colleghiamo la Slovenia.
Delio Dessardo