Il disegno di legge volto a garantire un'assistenza sanitaria di qualità, che potrebbe rappresentare un importante guadagno qualitativo, è un nuovo eloquente esempio di come anche le intenzioni sincere della medicina, volte a costruire una cultura della sicurezza e della fiducia, si trasformino principalmente in una politica di punizione dei medici. Questo il duro comunicato del sindacato di medici e dentisti Fides. Secondo la categoria, prima di procedere all'approvazione di una legge in materia, il governo dovrebbe affrontare e risolvere i problemi esistenti, in modo da assicurare ai dipendenti delle strutture sanitarie pubbliche le condizioni per svolgere un lavoro di qualità, avverte ancora il sindacato. "Le basi per queste condizioni includono personale a sufficienza, che lavori secondo standard e volume di lavoro adeguati, ma soprattutto un adeguato finanziamento dei servizi sanitari", si sottolinea. Il progetto di legge, trasmesso alla Camera di Stato per la procedura parlamentare, non fa altro che opprimere la classe medica, un rischio fatto presente durante il pubblico dibattito dall'Ordine dei medici e dall'associazione medici della Slovenia. Critiche, si rileva, sono arrivate anche dalle organizzazioni che rappresentano i pazienti. Le crescenti difficoltà nel comparto sanitario non possono venir risolte da questa proposta di legge, che non offre soluzioni ottimali, si tratta di promesse irrealizzabili, mentre la realtà mostra una sanità pubblica con fondamenta sempre più instabili, constata infine il sindacato Fides, che torna a sollecitare soluzioni attraverso un dialogo aperto tra le parti.
Delio Dessardo