Una soluzione provvisoria in attesa di quella definitiva e che prevede un'aggiunta di 1.071,59 euro lordi agli attuali stipendi. E' la proposta del consiglio giudiziario, che trasmetterà la relativa richiesta alla Corte costituzionale. Lo ha annunciato il presidente Vladimir Horvat, all'indomani della riunione per studiare gli ulteriori passi da intraprendere dopo che il governo è venuto meno all'impegno derivante dalla sentenza della Corte costituzionale che lo scorso giugno aveva deliberato a favore dei giudici, giudicando troppo bassi gli attuali stipendi e dato tempo al governo fino al 3 gennaio di quest'anno per rispettare la sentenza, il che però non è avvenuto. Entro martedì il consiglio giudiziario inoltrerà una richiesta alla Corte affinché valuti la costituzionalità delle disposizioni della legge sul sistema salariale nel settore pubblico, che regolano le retribuzioni dei giudici. Allo stesso tempo presenterà una proposta per determinare le modalità di esecuzione della decisione del giugno 2023. Come soluzione adeguata, provvisoria e parziale, finalizzata all'eliminazione della incostituzionalità, si propone di garantire ai giudici un importo aggiuntivo per l'esercizio delle loro funzioni, pari come detto a 1.071,59 euro lordi, che verrebbero versati mensilmente con retroattività fissata al primo giugno scorso, cioè dall'emissione dell'ordinanza costituzionale. Verrà proposto un esame urgente e prioritario delle richieste in questione. Horvat ha spiegato che l'attuazione della sentenza costituzionale non è legata alla regolamentazione delle disparità salariali nel pubblico impiego.
E' la risposta alla nota diramata ieri dall'ufficio del premier nella quale si riconosce che le paghe dei giudici sono inadeguate, al contempo si sottolinea però che l'attuazione della sentenza della Corte costituzionale è legata all'applicazione dell'intera riforma salariale nel pubblico impiego. Alla riunione del consiglio giudiziario erano stati invitati anche il premier Robert Golob e la Ministra della Giustizia, Dominika Švarc Pipan, che però non si sono presentati. Ricordiamo che la mancata correzione degli stipendi nei termini stabiliti dalla Corte ha avuto come conseguenza la protesta di avvertimento dei giudici, protesta che durerà fino al 24 gennaio.
Delio Dessardo