I dipendenti della maggior parte delle unità amministrative del Paese si dicono delusi per i pochi progressi fatti nelle trattative con il governo. Lo sciopero coinvolge anche gli uffici dei comuni costieri. A Capodistria i responsabili lamentano una grave mancanza di personale. Nonostante si rendano conto dell'insoddisfazione degli utenti, spiegano come la manifestazione di protesta sia necessaria per assicurare un servizio efficiente. Pertanto, gli impiegati delle unità amministrative locali garantiscono anche questo mercoledì soltanto i servizi essenziali. I sindacati di categoria hanno invitato lunedì il governo ad avviare trattative costruttive, definendo poco seri i colloqui tenutisi nelle ultime settimane. Il presidente del Sindacato degli organi statali sloveni, Frančišek Verk, ha spiegato che è stato proposto al governo un aumento salariale tra i 300 e i 375 euro lordi per i dipendenti degli uffici amministrativi, sottolineando come sia inaccettabile che ci siano così tante persone che percepiscono una retribuzione inferiore al salario minimo attuale. In sciopero anche i giudici che hanno interrotto il proprio lavoro per circa un'ora con l'intento di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza dell'indipendenza della magistratura e sul funzionamento dello stato di diritto. Al contempo vogliono ricordare la mancata attuazione della decisione della Corte Costituzionale che ha stabilito che il sistema di compensi dei giudici è incompatibile con i principi costituzionali dell'indipendenza giudiziaria. I procuratori invece, i cui stipendi sono basati su quelli dei giudici, decideranno sulla continuazione dello sciopero questa settimana, quando dovrebbero incontrarsi con i rappresentanti del Ministero della Pubblica Amministrazione per concordare l'attuazione della decisione costituzionale.
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