Secondo l'Associazione dei Presidi e dei Vicepresidi della Slovenia, gli interventi provvisori non sono sufficienti a risolvere il problema della carenza di insegnanti a lungo termine. È necessaria una riforma profonda delle politiche di assunzione e delle condizioni di lavoro. Solo in questo modo la professione docente diventerà più attrattiva per i giovani e il sistema educativo sarà più stabile. Una ricerca condotta a settembre, a cui ha partecipato il 45% delle scuole slovene, ha rivelato un aumento del 60% del deficit di personale rispetto all'anno precedente; mancano quasi 7.000 operatori pedagogici. Il problema principale è la difficoltà di sostituire il personale assente, che mette sotto pressione gli insegnanti in servizio. Questo causa esaurimento emotivo e fisico, portando all'abbandono della professione. Nonostante le misure di reclutamento, oltre 400 posizioni restano vacanti. I presidi evidenziano che la carenza è particolarmente grave nelle materie scientifiche come matematica, fisica, chimica e tecnologia. Molte scuole sono costrette a pubblicare ripetutamente bandi per le stesse posizioni senza ricevere risposte. La carenza di personale incide negativamente sulla qualità dell'insegnamento e della supervisione, con 61.000 studenti coinvolti. La previsione è che il numero di insegnanti possa raggiungere un minimo storico entro il 2027 a causa dei pensionamenti. La diminuzione della natalità non sarà sufficiente a compensare questa carenza. L'associazione invita le autorità a adottare soluzioni strutturali, come miglioramenti salariali e condizioni di lavoro ottimali. Solo così si potrà evitare l'abbandono della professione e garantire un'istruzione di qualità. Il Ministro dell'Istruzione, Vinko Logaj, e il segretario di Sviz, Branimir Štrukelj, avvieranno un'analisi approfondita per adottare misure a breve, medio e lungo termine, incluso il finanziamento dell'istruzione, che sarà completata nei prossimi mesi. Inoltre, hanno concordato sull'importanza di destinare una percentuale minima del PIL all'istruzione nelle riforme future, in vista della presentazione dei dati e di una proposta di legge sul finanziamento del settore.
Corrado Cimador