La situazione sul fronte coronavirus in Slovenia indica per sabato 157 nuovi contagi su 2.256 test molecolari effettuati, il 7 percento, in lieve calo rispetto a venerdì quando era stata del 7,1. Si tratta di percentuali stabili da alcuni giorni. Sono 198 le persone ospedalizzate, 54 in terapia intensiva. Un decesso per cause riconducibili al Covid. La media settimanale si attesta a 247 contagi su 100 mila abitanti.
Intanto la Slovenia si avvicina rapidamente alla zona arancione anche in base ai parametri europei. L'incidenza a 14 giorni è attualmente a 174, i criteri europei per la zona arancione la fissano a 150, obiettivo che potrebbe venir raggiunto già questo mese, rileva Leon Cizelj, dell'Istituto Jožef Stefan. Secondo questa scala nella seconda metà di giugno saremo ancora in fase arancione, quella verde dovrebbe arrivare a metà agosto. A contrastare efficacemente i contagli sono soprattutto le vaccinazioni, ma anche i provvedimenti preventivi e il rispetto delle norme igienico-sanitarie. Per quanto riguarda la campagna di vaccinazione, l'Istituto nazionale di salute pubblica informa che sono oltre 715 mila le persone che hanno ricevuto almeno una dose, oltre il 40 percento della popolazione adulta, quasi 476 mila anche il richiamo, complessivamente il 22,7 percento, che arriva al 27,5 se si prendono in considerazione soltanto gli over 18. Quasi 12 mila le dosi somministrate nella sola giornata di sabato. Nei prossimi giorni il via alle vaccinazioni degli adolescenti over 12. Il siero della Pfizer/BioNTech verrà somministrato dapprima alle categorie più vulnerabili.
Da segnalare infine che con questo lunedì, 7 giugno, scattano allentamenti nell'edilizia, nelle attività congressuali a condizione che dipendenti e partecipanti rispettino una delle tre condizioni del modello GVT, cioè guariti, vaccinati o testati. Per le strutture ricettive, alberghi e campeggi con più di 60 unità, la capienza è stata aumentata al 75%. Nei centri commerciali consentita la presenza di un cliente ogni 10 metri quadrati non più 20. Capienza al 75% e non più 50% dei posti a sedere agli eventi culturali e sportivi. Revocato inoltre il divieto di consumare cibi e bevande da asporto in luoghi pubblici, resta l'obbligo della mascherina negli spazi chiusi e all'aperto quando non è possibile garantire la distanza di sicurezza.
Delio Dessardo