L'epidemia non sta rallentato la sua corsa nemmeno in Slovenia dove è stato certificato il primo caso della variente inglese del virus. Si tratta di un cittadino kosovaro con residenza temporanea in Slovenia rientrato dal Belgio dove lavora per un'azienda di Kranj. La sua positività, il test era stato eseguito in Belgio, è stata segnalata dal sistema di tracciamento europeo, messo in quarantena ha detto di non aver avuto contatti con altre persone nell'ultimo periodo. Lo ha spiegato lo stesso premier Janša che ha precisato che ci sarebbero altri due casi sospetti e che entro martedì verrà rielaborato il 10% dei tamponi positivi risultati tali a partire dall'11 gennaio. Non è escluso che la variante inglese non stia incidendo sulla curva epidemiologica che stenta a migliorare, ha detto.
Janša ha ringraziato il Governo slovacco che dopo il consiglio europo di giovedi ha inviato alla slovenia oltre un migliaio di test specifici che rilevano la mutazione del virus. Se non prima mercoledì il Governo accoglierà nuove misure restrittive rivedendo anche quelle in atto per le regioni della zona rossa che nel frattempo sono diminuite a 6. Le altre, tra cui la costiero carsica sono regredite a quella nera per il sensibile aumento dei casi giornalieri nell'arco degli ultimi sette giorni. La fase rossa significa riapertura di asili e scuole fino alla terza classe, per il momento il piano originale addottato la scorsa settimana non cambia, ha detto il premier, ma la situazione verrò seriamente monitorata e verranno prese delle decisioni in merito. Non è detto che non si debba tornare alla didattica a distanza anche nella fascia costiera tra una settimana.
Il premier sottolineando che la situazione è seria ha invitato tutti a rispettare le misure di contenimento del covid e di indossare la mascherina, quella chirurgica o la FFP2 che offrono maggiore protezione. (ld)