1.106 nuovi contagi ieri in Slovenia, 3.644 i test effettuati. 48 i decessi, che portano il totale a 1.384. Tasso di positività al 30,35 percento, un balzo all'insù rispetto a venerdì, quando era stato del 22,9 percento. I dati raccolti nel fine settimana non sono comunque indicativi, rilevano gli esperti, considerato il basso numero di tamponi eseguiti. Per quanto riguarda la situazione negli ospedali, sono 1.278 le persone ricoverate nei reparti Covid, in aumento rispetto al bollettino precedente, 195 in terapia intensiva. C’è da registrare un forte aumento dei ricoverati all'ospedale generale di Isola: l'ultimo aggiornamento parla di 61 pazienti, ieri erano 45, 4 si trovano in terapia intensiva; due i decessi.

Intanto, secondo l'istituto Jožef Stefan, che segue l'andamento statistico dell'epidemia, osservando il quadro complessivo degli ultimi giorni su scala nazionale, tenendo conto delle persone ricoverate e dei test positivi, la situazione va stabilizzandosi, quindi l'epidemia da finalmente segni di rallentamento. Si spera che gli ulteriori provvedimenti introdotti il 16 novembre e cui effetti dovrebbero conoscersi nei prossimi giorni confermino questa tendenza e che la curva scenda in maniera decisa, rileva ancora l'istituto. Dovrebbe scendere in particolare il numero dei contagi tra gli ultra 65.enni, la fascia più colpita della popolazione, lo conferma la situazione nelle case di riposo. Secondo l'istituto Jožef Stefan il picco di ricoveri negli ospedali è stato già raggiunto, al limite ciò avverrà tra qualche giorno. Concorda con l'istituto l'infettivologa Bojana Beović, a capo del gruppo di esperti per l'emergenza Covid del Ministero della Salute. Intervenuta a TV Slovenia ha detto che i dati di venerdì rappresentano un primo raggio di luce. Se la tendenza continuerà anche nella settimana entrante, si potrà cominciare a pensare a un graduale allentamento delle restrizioni.
Ha però avvertito che un giorno solo non può essere indicativo o determinante per stabilire quali misure potrebbero venir ammorbidite o revocate. In ogni caso a riaprire per prime, se le condizioni come detto lo permetteranno, saranno le classi inferiori delle scuole elementari e quelle attività che, se organizzate a dovere, possono procedere in sicurezza, ha spiegato ancora Bojana Beović.

Delio Dessardo

 Foto: BoBo
Foto: BoBo