498 contagi ieri, sabato, in Slovenia, a fronte di 5.364 test. 2.497 i tamponi molecolari, che hanno evidenziato 425 casi di positività, il 17 percento. 2.867 i test rapidi, con 73 contagi, il 2,5 percento. 931 le persone ospedalizzate, cinque in più del precedente rilevamento, 160 i pazienti in terapia intensiva, tre in più. 11 i decessi. In base ai dati dell'istituto nazionale di salute pubblica la media quotidiana di contagi negli ultimi sette giorni è di 1018, il che significa che la Slovenia si avvicina alla fascia arancione, cioè sotto quota mille, parametro già raggiunto per quanto riguarda le persone ospedalizzate.
Dopo la decisione del governo di rendere obbligatori test rapidi settimanali per i dipendenti degli esercizi commerciali e dei punti di servizio fino a 400 metri quadrati di superficie, anticipandone la riapertura di alcuni giorni, ieri invece della prossima settimana, si assiste a notevoli problemi e incertezze, in molti casi anche ad una situazione di caos. Provvedimenti dall'oggi al domani, avvertono gli operatori del comparto sanitario, oltre a generare confusione, creano moltissimi problemi per quanto riguarda l'organizzazione della campagna per effettuare i test, a causa delle valanghe di richieste. Si è arrivati a minacce nei confronti degli operatori sanitari, a denunce di corruzione riguardanti presunte corsie preferenziali per l'effettuazione dei test, persino a inviti alla violenza. È quanto successo ad esempio alla Casa della Sanità di Maribor dove le minacce sono state talmente serie da richiedere l'apertura di una indagine della polizia.
Reazioni contrastanti per la decisione del governo anche nel comparto degli esercizi commerciali e dei servizi; soddisfazione per la riapertura, ma grande perplessità su come sarà possibile organizzare l'esecuzione dei test. Contrarietà, inoltre, per il fatto che per alcuni servizi i test saranno obbligatori anche per i clienti; è il caso, ad esempio, delle intermediazioni immobiliari.
Da segnalare che a Lubiana, su richiesta della locale Casa della Sanità, da martedì anche otto tecnici sanitari delle Forze Armate verranno impiegati per gli screening settimanali cui verrà sottoposto il personale scolastico nel complesso fieristico della capitale, uno dei siti attrezzati per i test antigenici di massa.
Delio Dessardo