La Camera di Stato aveva approvato gli emendamenti alla legge la scorsa settimana. Comporta una serie di modifiche che riguardano tra l'altro l'assicurazione dei mezzi dal fondo di bilancio per la realizzazione del piano di ripresa e resilienza e per ridurre un eccessivo indebitamento dello stato. Quest'anno la Slovenia potrà indebitarsi per un massimo di 4,2 miliardi di euro e coprire attraverso garanzie statali finanziamenti concessi dalle banche fino ad un tetto di 1,2 miliardi di euro. Il partito democratico aveva proposto anche un aumento di oltre il 10 percento del contributo forfettario ai comuni. Emendamento respinto, l'importo resta così fermo a 700 euro pro-capite. Il Consiglio di Stato avverte a tale proposito che alla luce della crisi energetica e dell'inflazione, con il conseguente aumento dei costi per il funzionamento degli enti pubblici, l'ammontare del contributo forfettario concordato lo scorso anno non riesce a coprire le spese effettive sostenute dai comuni. Si chiede pertanto al governo di venire incontro agli appelli delle municipalità, rinvenendo una soluzione adeguata al loro finanziamento. In caso contrario, fa presente il Consiglio di Stato, i comuni saranno costretti a ricorrere a mezzi destinati principalmente a finanziare progetti di investimento, penalizzando quindi il potenziale di sviluppo. Inoltre, il Consiglio di Stato valuta positivamente la volontà del governo di ridurre le spese, esprime però' preoccupazione e contrarietà per la decisione di tagliare le riserve di bilancio, destinate in gran parte ad aiutare la sfera economica, messa in grande difficoltà dalla crisi energetica. E' sbagliato pensare che i provvedimenti adottati finora in questo settore siano stati sufficienti in quanto, di fronte alle misure che continuano a venir mantenute in vigore da altri paesi europei, l'economia slovena perde competitività, si rileva nel comunicato in cui si spiegano i motivi del veto sospensivo.
Delio Dessardo