Finalizzato ad uno scambio di informazioni e opinioni su temi di attualità che interessano gli sloveni in Italia, l'incontro si è focalizzato su tre questioni: rappresentatività politica a livello regionale e nazionale, autonomia dei settori scolastico e dei mass media. E se il presidente dell'SSO, la Confederazione delle organizzazioni slovene, Walter Bandelj ha posto l'accento sulla necessità di trovare un meccanismo che garantisca la presenza della minoranza in Parlamento e negli organi locali, Ksenija Dobrila dell'SKGZ, l'Unione culturale economica slovena ha parlato della convenzione RAI per i programmi sloveni e dei problemi legati alle istituzioni scolastiche, problemi che i rappresentanti minoritari intendono portare all'attenzione del prossimo vertice interministeriale in programma tra qualche mese e quando i Ministri all'Istruzione saranno chiamati a risolvere la questione del riconoscimento reciproco dei titoli di studio. Il Presidente del Comitato Paritetico Marko Jarc e il consigliere regionale sloveno Marko Pisani hanno invece ribadito la necessità di un aumento delle dotazioni che lo Stato italiano garantisce alla minoranza. "Un adeguamento necessario per far fronte all'inflazione", è stato detto a Lubiana dove si è parlato dell'attuazione della Legge di tutela permanente nel campo del bilinguismo e dell'uso dello sloveno negli enti pubblici. Dal canto suo la Fajon ha dimostrato di conoscere molto bene la problematica della Comunità slovena ed ha dichiarato di voler accelerare il percorso per la soluzione dei problemi, sempre nello spirito di amicizia e buon vicinato. "Le due minoranze rappresentano il collante della collaborazione tra i due paesi", ha detto il capo diplomazia che ha accolto con favore la proposta di incontri tra i Ministri e la società civile della minoranza slovena in Italia ed italiana in Slovenia, ogniqualvolta che ci saranno incontri bilaterali tra alti esponenti dei governi di Roma e Lubiana.
Lionella Pausin Acquavita