Al di là degli impegni nei massimi campionati Nazionali, per la maggior parte dei club sloveni e croati, sono fondamentali, in questo avvio di stagione, i turni preliminari delle Coppe Europee, in quanto rappresentano una fonte di introiti molto importante per alimentare le tutt'altro che pingui casse societarie. Infatti, i vivai costano, come i relativi programmi a lungo termine e le eventuali cessioni, come altresì le sponsorizzazioni non consentono di allestire rose di spessore ossia di arruolare giocatori di un certo lignaggio.
I massimi campionati Sloveno e Croato, sono parimenti stati istituiti nel 1991 con la proclamazione di indipendenza dei rispettivi Paesi e sono composti entrambe da dieci squadre che si affrontano in un doppio girone all'italiana con 2 andate e 2 ritorni, per un totale di 36 turni ed entrambe negli ultimi giorni di luglio hanno dato il via alla stagione 2018-2019.
In Slovenia dopo le prime due giornate di campionato svettano Domžale e Aluminji, entrambe a punteggio pieno. Il Domžale poi ha ben impressionato nell'andata del secondo preliminare di Europa League impattando a reti inviolate in Russia contro i padroni di casa dell'Ufa. Brutto avvio, viceversa, per i campioni uscenti dell'Olimpija Lubiana, alla larga affermazione per 5 a 1 in Europa League con i nord irlandesi del Crusaders, in campionato hanno contrapposto: un pari senza reti col Krško e una sconfitta con gli isontini del Gorica all'esordio. Non è da meno il titolatissimo Maribor, dopo il 5 a 0 rifilato lo scorso 22 luglio al Rudar Velenje nel turno inaugurale di campionato, ha smarrito la via del gol, infatti, ha pareggiato in patria con la matricola Mura e in Europa Legaue in Georgia con il Chikhura. Peggio ancora ha fatto il Rudar Velenje, che partito bene in Europa, approdando al secondo preliminare ha raccolto solo briciole è incappato nello Steaua Bucarest, una nobile decaduta se volete, ma vincente è passata in Slovenia per 2 a 0. In campionato poi il Rudar anche domenica ha perso col Domžale restando l'unica squadra ancora a quota zero in graduatoria.
Nello scorso week-end sono state messe a segno una pioggia di goal 15 nelle cinque partite della prima giornata che ha ufficialmente aperto il massimo campionato croato. Il bilancio inaugurale è da considerare agrodolce, se non proprio deludente, in particolare per i campioni uscenti della Dinamo Zagabria. Il Club più blasonato nonché' titolato del Paese, 19 campionati vinti compreso quello della passata stagione e 15 Coppe Nazionali, ha rimediato un modestissimo pareggio per 1 a 1 con il Rudeš. Il tempo per riscattarsi certamente non mancherà alla Dinamo che già guarda con ottimismo al terzo preliminare del massimo trofeo continentale per club, infatti, si appresta ad affrontare la trasferta in Israele contro l'Hapoel Beer Sheva, nel ritorno del secondo preliminare, forte del 5 a 0 ottenuto a Zagabria. Tornando alla prima di campionato, tre compagini, invece, hanno gioito, tutte per altro davanti ai propri sostenitori, si tratta di Osijek, Lokomotiva Zagabria e Rijeka. La compagine slavone, ha superato per 4 a 1 lo Hajduk di Spalato, reduce dal successo di misura, 1 a 0, nell'andata del preliminare di Europa League con i bulgari dello Slavia Sofia. Poker anche per la Lokomotiva, ha regolato l'Inter Zaprešić. Netto successo poi per i quarnerini del Rijeka. La squadra guidata dal tecnico sloveno Matjaž Kek, sulla panchina dei fiumani dal 2013, con il risultato di 2 a 0 ha battuto la matricola Gorica. Ha messo al sicuro il risultato nelle battute iniziali della partita, ha stradominato a tratti il match, mancando però di implementare il bottino. Primo punto, infine, seppur con affanno, per l'altra regionale l'Istra di Pola del neo tecnico catalano Manolo Marquez. Un punto che comunque fa ben sperare dopo che la squadra che a tutti gli effetti un cantiere aperto dopo che la passata stagione ha ottenuto la salvezza solo in extremis.