"E' andata abbastanza bene, prima del Campionato Nazionale non sapevo bene cosa aspettarmi in gara perché sono stata ferma per molto tempo, quindi non capivo a che punto ero nelle competizioni: alla fine vincere, rimanere per la terza volta campionessa nazionale è stato bello, perché evidentemente non ho perso poi così tanto". Si esprime così Ilaria Macchi, sportiva di spicco all'interno della minoranza italiana, ai microfoni di Radio Capodistria, ospite della trasmissione A RITMO DI SPORT.
"E' un momento duro - analizza Ilaria - bisogna essere molto forti, c'è bisogno di supporto da parte delle persone che ti stanno accanto, per esempio da parte di genitori e allenatori. Ci si sente giù perché gli altri che si allenavano con te che proseguono il loro percorso mentre tu stai fermo, non ti alleni. Addirittura peggiori perché dopo un po' la forza fisica se ne va. E' stata dura - conclude la Macchi - ma soprattutto grazie ai miei genitori che mi hanno portato dai vari medici, siamo riuscire a risolvere il problema: io non ho mollato".
"La difficolta maggiore è mentale - prosegue la giovane canottiera - io sono abituata a fare tanto sport, per cui mi mancava: appena possibile ho ripreso a correre, ad andare in bicicletta, a fare movimento e a scaricarmi. E' una mia passione: quando qualcuno ti toglie qualcosa, ti fa male. E' come togliere i dolci a qualcuno: se non li puoi mangiare vai in crisi. E' andata così per me con il canottaggio. La stagione riprende a Primavera, ho tutto l'inverno per rimettemi in pari con le altre".
Qual è il bello del canottaggio? Perché bisogna appassionarsi a questo sport, provarlo o farlo provare ai propri figli? Ilaria Macchi risponde così: "E' uno sport che ti fa scoprire tanto di te stesso; ti mette alla prova, sia con te stesso che con gli altri. Impari a lavorare sia da solo, per esempio in un singolo, dove devi saper riconoscere anche i tuoi limiti, per esempio se vedi che in gara sei sotto pressione devi imparare a reagire, ma anche con gli altri, perché bisogna andare d'accordo, soprattutto in barca, dove c'è un grande lavoro di squadra. E comunque ti diverti assieme gli altri, fai tanto sport, perché comunque è una disciplina dura, che coinvolge molti muscoli, ovvero la maggior parte dei muscoli, quindi ti senti anche in forma, alla fine. E poi ci sono le sensazioni che si provano sull'acqua, con le condizioni giuste, per esempio quando non fa troppo caldo e c'è il mare calmo: io godo di questo. E' questo che attrae e che ti fa continuare. E poi arrivano i risultati, che se lavori arrivano sempre".
Quali sono i benefici della pratica sportiva? C'è qualche aspetto della tua vita che è migliore perché sei una sportiva? "Il canottaggio - analizza l'atleta diciottenne nativa di Isola - aiuta molto nella condizione fisica. Quando corriamo a scuola sono anche più veloce di molti ragazzi. Fare sport aiuta anche a prevenire una serie di malattie cardiache. Insomma, fa bene e basta. E' una cosa cui ognuno dovrebbe dedicare almeno un'ora a settimana, se no il corpo marcisce".
Ti aiuta nell'accettazione del tuo corpo? "Penso di si - riflette la studentessa del Ginnasio Carli di Capodistria - dato che se mangi un dolcetto di troppo, con un allenamento, con tutto cio' che consumo, so che il dolcetto non si vedrà. Però anche tra di noi c'è qualcuno che ha poca autostima, specie tra noi ragazze, dato che ci vuol più tempo per sviluppare i muscoli rispetto ai ragazzi: a volte vedi delle ragazze che sono quasi come dei maschi, e magari ti chiedi cosa sia tu fisicamente".
"Al di là del canottaggio, mi piacciono il nuoto e il ciclismo. Anche se quando ero piccola non mi piaceva fare il bagno, per cui mi chiedo come mai sia nata questa passione per gli sport acquatici", conclude sorridendo Ilaria Macchi.
Antonio Saccone