Le controanalisi effettuate lo scorso ottobre hanno confermato la positività di Paul Pogba, non ai metaboliti del testosterone come inizialmente ipotizzato, ma al deidroepiandrosterone (DHEA), un ormone presente in un integratore consigliatogli da un medico amico di Miami. La Juventus ha ricevuto la notifica della squalifica, segnando probabilmente la fine della sua carriera calcistica, dato che compirà 31 anni il prossimo 15 marzo. Pogba ha reagito alla squalifica di quattro anni tramite i social media, contestando il verdetto e manifestando sconcerto per il danno alla sua carriera da professionista. Ha respinto ogni accusa di dopaggio, ribadendo che la verità verrà alla luce una volta risolte le questioni legali. Durante il processo, ha sempre sostenuto di aver assunto la sostanza per errore e ha rifiutato ogni patteggiamento. La sua dichiarazione online riflette dispiacere e frustrazione, mostrando la speranza che la verità emerga completamente. Pogba ha annunciato,infatti, anche il ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna. Dopo la sospensione, non è stato in grado di allenarsi presso la Continassa e il suo stipendio è stato ridotto al minimo salariale, pari a 39.000 euro lordi.
Corrado Cimador