Foto: Radio Capodistria
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"Il mio percorso non è stato sostenuto dai risultati e quando questo accade bisogna saper fare un passo indietro. E lo faccio ringraziando di cuore la città". Con queste parole Massimo Pavanel ha annunciato le proprie dimissioni da allenatore della Triestina, dopo l'ennesima brutta partita, con sconfitta finale contro Trento. Un'altra occasione buttata alle ortiche per cercare di riaprire una corsa salvezza che ormai appare quasi del tutto improbabile, nonostante gli interventi sul mercato operati in questi giorni dalla società.

Una crisi sempre più profonda quella della storica squadra rosso alabardata, che nemmeno la guida tecnica di Pavanel è riuscita ad arrestare, anzi. Eppure, questo è stato l'allenatore che sfiorò la serie B nel 2019. Ma in questa stagione maledetta i risultati parlano da soli: 11 punti in 17 partite, un cammino troppo deficitario. Basti pensare che il suo predecessore, Andrea Bonatti, esonerato ed indicato da molti come l'origine di tutti i mali, ottenne sette punti in altrettante gare.

"La squadra merita un'altra opportunità - ha detto Pavanel - non voglio tenere in scacco la società. Continuerò a tifare e amare l'Unione, ma quando vedi gli occhi spenti nei giocatori significa che non incidi". Un'ammissione di impotenza, in un ambiente che da mesi attende una scossa che sembra non possa proprio arrivare.
"In questa situazione complessa prendiamo atto con dispiacere per le dimissioni di mister Pavanel" - si legge nella nota stampa della società.

Situazione complicata anche dai difficili rapporti tra tifoseria e società stessa; dagli spalti in questi mesi ci sono state varie contestazioni, che hanno preso di mira l'apatia in campo di alcuni dei calciatori ma soprattutto il direttore generale Giancarlo Romairone, accusato di incapacità nella selezione di giocatori utili alla causa, visto che in quest'ultimo match sono scesi in campo anche i volti nuovi del mercato, quelli che secondo Romairone stesso, avrebbero dovuto portare nuove energie anche dal punto di vista mentale.

Intanto questa ultima sconfitta cancella le residue speranze di salvezza diretta; rimane aperta l'ipotesi playout, ma per raggiungere questo obiettivo serve il cambio di passo da parte di tutti, giocatori e società.

Davide Fifaco