L'Iran ha offerto un nuovo accordo agli Stati Uniti in cui accetterebbe formalmente e permanentemente maggiori ispezioni sul suo programma nucleare in cambio della revoca permanente delle sanzioni statunitensi. Intanto Teheran ha negato che la marina militare statunitense abbia abbattuto un drone iraniano nello stretto di Hormuz. Secondo la stampa britannica la nuova offerta è stata avanzata dal ministro degli esteri iraniano Zarif, attualmente in visita a New York alla sede delle Nazioni Unite. Zarif inoltre avrebbe aggiunto che vi sono altre mosse sostanziali che possono essere fatte in futuro per sbloccare la situazione. Intanto il presidente statunitense Trump ha reso noto che la porta elicotteri USS Boxer ha abbattuto un drone iraniano che si era avvicinato a circa un chilometro dalla nave militare nello stretto di Hormuz. Secondo Trump il velivolo senza pilota, non avendo rispettato i ripetuti inviti ad allontanarsi, minacciava la sicurezza della nave e del suo equipaggio. Teheran ha smentito l'abbattimento tramite una dichiarazione del vice ministro degli esteri Araghchi, il quale ha precisato che non è stato perduto alcun drone nè nello stretto nè altrove, mentre il ministro Zarif ha dichiarato di non avere alcuna informazione sulla perdita di un velivolo senza pilota. Nel frattempo le guardie della rivoluzione iraniane, i pasdaran, hanno reso noto di avere sequestrato domenica scorsa un cargo straniero, appartenente agli Emirati Arabi Uniti, sospettato di contrabbandare petrolio nel Golfo Persico, arrestando i 12 membri del suo equipaggio. Il sequestro è avvenuto a sud dell'isola di Larak. Nel comunicato non è stata precisato se il cargo è una petroliera e non è stata indicata la nazionalità. La nave avrebbe imbarcato un milione di litri di greggio da alcune piccole navi iraniane per poi contrabbandarlo ad altri cargo. Secondo i pasdaran il caso è nelle mani della magistratura di Teheran. Il comunicato dei pasdaran è giunto a 2 settimane dal sequestro della petroliera iraniana a Gibilterra da parte della Gran Bretagna, che l'Iran ha definito un atto di pirateria, e la guida suprema Khamenei aveva minacciato rappresaglie.

Franco de Stefani

Foto: EPA
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