Capita soprattutto d'inverno, tempo di influenza, tosse, raffreddori, quando molti si trascinano al lavoro nonostante i sintomi della malattia e il fatto che potrebbero infettare i colleghi.
Sarà che ciascuno di noi, nel suo piccolo, si crede insostituibile. Ebbene questa mentalità, molto diffusa tra gli sloveni, è forse destinata a cambiare, argomenta il direttore dell'Istituto nazionale per la sanità pubblica Ivan Eržen in una conversazione a distanza sull'epidemia Covid-19. Dall'emergenza potrà arrivare qualche utile insegnamento per il futuro, asseriscono i sanitari sloveni. Si farà anche più attenzione a osservare basilari regole igieniche, come lavarsi le mani o proteggersi la bocca quando si starnutisce. Ci sarà una maggiore sensibilità per la salute degli altri. Il gruppo di esperti costituito presso l'Istituto sta lavorando a una serie di misure per contenere la diffusione del contagio una volta terminata la prima fase dell'epidemia. Misure da adottare nel momento in cui il numero dei malati fosse diminuito, e in merito alle quali la decisione spetterà comunque al governo.
Positiva intanto la valutazione sulla risposta data dal sistema sanitario, che in tempo di epidemia riesce a garantire continuità di cure a chi soffre di patologie croniche, mentre è fortemente dimuito l'accesso alle strutture di pronto soccorso, cui troppi prima si rivolgevano senza reale necessità, andando a sovraccaricare il lavoro dei medici e degli infermieri. La flessione registrata è del 50 per cento, segno di un maggiore senso di responsabilità da parte dei cittadini. Per dialogare con il medico si fa ricorso al telefono, o anche alle mail: e si ritiene che la medicina a distanza, in alcuni casi, potrebbe trovare proficua applicazioni anche dopo l'emergenza. Quel che è certo, d'altra parte, è che l'epidemia ha fatto emergere il problema della carenza di personale sanitario nelle residenze per anziani, dove gli operatori sono troppo pochi e spesso privi di competenze specifiche nella gestione di malattie infettive. Una soluzione, nell'immediato, potrebbe essere - si afferma ancora - lo smistamento del personale e della strumentazione di cui dispongono le case di riposo.
Ornella Rossetto