Il capo di Stato maggiore dell'Esercito sloveno Alenka Ermenc, ha fatto il punto sulle condizioni delle Forze armate e messo subito l'accento sul fatto che le carenze riscontrate negli ultimi 28 anni non possono venir colmate in un anno solare. Negli ultimi 28 anni siamo passati da un sistema di reclutamento a una professionalizzazione dell'esercito che non è mai stato completato. In merito ai cambi nel personale degli ultimi tempi Ermenc si è limitata a sottolineare in particolare l'importanza della lealtà, della conformità e del reciproco rispetto.

L'alto ufficiale ha poi precisato che non devono mai mancare le risorse essenziali per l'addestramento e la manutenzione dei mezzi, se non vogliamo che l'impegno dei nostri militari sia vanificato. I fondi per le forze armate slovene sono stati ripristinati negli ultimi anni, ma secondo Ermenc non raggiungono ancora i livelli pre-crisi. I dati rilevano inoltre una carenza di effettivi e che la loro media anagrafica è piuttosto alta. Ciononostante, il loro impegno e la loro abnegazione non sono intaccati. Durante l'ultima visita di luglio al comando a livello operativo, ai centri di addestramento, ai comandanti delle forze d'intervento, e alle unità tattiche il lavoro viene svolto con dedizione e professionalità. Lo stesso discorso vale per i 411 militari che affiancano le forze di polizia nelle operazioni di pattugliamento dei confini.

In merito al procedimento disciplinare nei confronti del responsabile del sindacato dell'esercito, Gvido Novak che prevede il licenziamento a condizione che nel prossimo anno non si registrino nuovi atti di insubordinazione, il capo di stato maggiore ha precisato di non aver partecipato al procedimento e che al momento l'ufficiale Novak è assegnato ad un compito di formazione. Ermec ha poi ribadito l'importanza del rispetto reciproco tra superiori e subordinati nell'esercito sloveno.

Quanto poi ad un altro avvicendamento, che ha interessato il portavoce delle forze armate Simon Korez, il capo di stato maggiore ha spiegato si tratta di un cambio che rispetta il percorso della carriera obbligatoria nell'esercito sloveno. Questi prevede che un militare ricopra la stessa posizione per un periodo che va da tre a cinque anni e non oltre.

Corrado Cimador

Foto: BoBo
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