Vicini, ma forse non abbastanza: nonostante il possibile passo indietro del Pd sul nome di Giuseppe Conte, che ieri sera sembrava fosse stato accettato dal segretario Nicola Zingaretti per la guida del governo, i due partiti non hanno dato una risposta definitiva su un accordo di governo entro il termine che si erano prefissati, ieri sera alle 19.00, e anche oggi, a poche ore dall’avvio delle consultazioni, ci sarà un nuovo vertice fra le delegazioni dei due partiti.
Dopo una giornata intensa l’ottimismo sembra infatti essersi raffreddato: l'incontro di quattro ore a Palazzo Chigi tra le delegazioni del Pd e di Movimento 5 Stelle si è risolto con un nulla di fatto, e ci sarà un nuovo vertice prima dell’avvio delle consultazioni, previsto oggi alle 16.00.
Il Pd ha detto chiaramente che “la strada è in salita su programma e contenuti” e che “sulla manovra finanziaria emergono differenze”. Prudenza anche da parte del grillini: “È un momento delicato e chiediamo responsabilità, ma la pazienza ha un limite – hanno fatto sapere i 5 Stelle -: aspettiamo una loro posizione ufficiale su Conte”.

Le trattativa comunque continua, ma la posizione intransigente su Conte sembra aver innescato divisioni anche sui contenuti: per rinunciare alla discontinuità al vertice del nuovo governo, uno dei punti irrinunciabili fino ieri per il Pd, Zingaretti chiederebbe infatti decisi cambiamenti nella squadra di governo e anche garanzie sui contenuti della legge di bilancio e del programma.

Oggi pomeriggio il Pd riunirà nuovamente la direzione nazionale per valutare la situazione, e lo stesso farà il Movimento 5 Stelle con i suoi parlamentari. Non ci saranno decisioni definitive dunque, almeno fino alla serata di oggi. Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, attende il Pd e i 5 Stelle al Quirinale nella giornata di domani, quando al Colle saliranno, come nella prima tornata di consultazioni, i gruppi parlamentari più consistenti.

Matteo Salvini, che dopo aver fatto saltare il governo ora vede allontanarsi sempre di più l’obiettivo delle elezioni, intanto attacca: “Sta vincendo il partito delle poltrone", ha detto, e sta per nascere un Governo con "un gioco di palazzo contrario alla maggioranza silenziosa del popolo italiano che ha votato da due anni a questa parte, un ribaltone – ha aggiunto - pronto da tempo: chi ha paura del voto del popolo non ha la coscienza pulita”.

Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO/
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