Foto: Polizia
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Il dramma dei migranti della rotta balcanica continua inesorabilmente a mietere vittime. A pochi giorni dal ritrovamento a Sicciole del cadavere di un profugo del Bangladesh, deceduto probabilmente per ipotermia, ieri notte, si è consumata un'altra tragedia. Una bambina di appena dieci anni è stata strappata dalle braccia della madre dalla piena del fiume Dragogna, non lontano dall'abitato di Dramac a una manciata di chilometri da Momiano. Una cittadina turca di 47 anni assieme ai suoi quattro figli era impegnata ad attraversare il corso d'acqua, quando a causa della piena del fiume un'ondata l'ha sorpresa con la figlia di 10 anni in braccio, facendola cadere. La bimba è stata trascinata via della corrente, mentre la donna è rimasta aggrappata a dei rami in mezzo al fiume. Due figli della donna, di 18 e cinque anni sono riusciti a raggiungere la sponda slovena, mentre uno di 13 è rimasto sulla sponda croata. Ad intervenire per primi in loco sono stati gli agenti di polizia croata, uno si è tuffato in acqua per cercare di aiutare la donna mentre un locale con l'ausilio di una scala ha tentato di aiutarli a raggiungere la riva. Intanto sul posto sono arrivati anche gli agenti della questura di Pirano. Un arrivo provvidenziale in quanto il freddo e la forte corrente stavano per avere il sopravvento sulla donna e l'agente ormai allo stremo.
Nel frattempo, sono scattate le operazioni congiunte di ricerca della bambina; impegnati agenti di polizia slovena, croata, nonché unità dei vigili del fuoco di Capodistria, Pirano, Buie e Umago. Le ricerche del corpo della bambina sono ancora in corso.

Sul caso si è espresso anche il presidente della Repubblica Borut Pahor - "La morte della bambina è una tragedia. Il caso deve essere attentamente analizzato, per determinarne i motivi e capire se è stato fatto qualcosa di sbagliato e, individuare eventuali responsabili" - ha commentato Pahor. Il difensore civico, Peter Svetina ha detto - "È un evento molto tragico, da anni segnaliamo la pericolosità degli attraversamenti del confine. D'altra parte, da tempo ci appelliamo all'Unione europea e alla Commissione UE perché intervengano e trovino una soluzione, trattandosi di un problema che riguarda tutti gli stati membri - e concluso - Simili tragedie non dovrebbero davvero accadere".
Risulta una voce fuori dal coro, la dichiarazione fatta dal segretario di stato al ministero agli affari interni, Božo Predalič, che nell'auspicare i soccorritori ritrovino in vita la bambina e nell'elogiare gli agenti di polizia che mettendo a rischio la propria incolumità hanno soccorso la donna bloccata nel letto del Dragogna in piena ha etichettato la sfortunata come una "madre irresponsabile", immersasi nelle acque gelide con i bambini piccoli al seguito - e aggiunto - "Abbiamo valichi di frontiera legali e se le persone li usassero per attraversarli, di sicuro simili tragedie non si verificherebbero".

Corrado Cimador

Foto: Radio Capodistria/Mateja Brežan
Foto: Radio Capodistria/Mateja Brežan