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Il meglio delle interviste proposte nell'arco della settimana a "Calle degli orti grandi". Gostje v jutranji razvedrilni oddaji "Calle degli orti grandi".
»Francamente« lo spettacolo autorale di Petra B. Blašković ha debuttato il 17 febbraio al Teatro Popolare Istriano di Pola che firma la produzione assieme alla locale Comunità degli italiani. Un omaggio a Franca Rame, ai suoi testi, alla vita, all’opera e all’attivismo, rappresentato con ironia e sorriso nei dialetti istroveneto e istrioto. I temi cardine dell'opera e della vita di Franca Rame si rivelano (purtroppo) attuali in una società in cui la donna deve lottare ancora per la parità sociale e sessuale, e ci rivelano attraverso il sorriso un mondo amaro e cieco. Franca Rame e Dario Fo sono per Petra B. Blašković simboli della libertà di parola, espressione di quel teatro impegnato e cosciente dei problemi del mondo che si vede oggi sostituito da forme sempre più leggere di intrattenimento dettate dalle regole e dai compromessi del businnes. Per conoscere più a fondo lo spettacolo abbiamo raggiunto al telefono l’autrice e interprete Petra B. Blašković, qualche giorno prima della Prima!
Marino Bartoletti è uno dei più celebri giornalisti italiani, uno dei volti televisivi più amati, un grande esperto di musica, in particolare della storia del Festival di Sanremo. Da qualche anno si è arreso volentieri alle sempre più insistenti richieste di diventare uno scrittore. »La discesa degli dei«, edito da Gallucci, arriva dopo il grande successo de »La cena degli dei« e »Il ritorno degli dei«. Dedicato a Raffaella Carrà "che ha fatto una rivoluzione senza che se ne accorgesse" (cit. Bartoletti) anche questo libro è una meravigliosa favola moderna dove i protagonisti sono alcuni dei più grandi personaggi dello sport, della musica, dello spettacolo che abbiamo amato: Gigi Proietti, Pietro Mennea, Pino Daniele, Domenica Modugno, Gilles Villeneuve, Fausto Coppi, Massimo Troisi.
Il meglio delle interviste proposte nell'arco della settimana a "Calle degli orti grandi". Gostje v jutranji razvedrilni oddaji "Calle degli orti grandi".
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“Magazzino 18” lo spettacolo scritto da Simone Cristicchi e da Jan Bernas, per la regia di Antonio Calenda, racconta una storia taciuta per troppo tempo, quella degli esuli istriani, fiumani, giuliani e dalmati. Uno spettacolo nato da una promessa e dall’impegno di un artista che dopo anni di oblio ha riportato in vita i nomi, i volti, le storie di persone che lasciarono per sempre la propria terra. A dieci anni dal debutto, e in concomitanza con la Giornata del Ricordo, lo Stabile ripropone un’edizione-evento di “Magazzino 18” impreziosita dalla prestigiosa collaborazione con la Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”, la cui Orchestra sarà protagonista nelle sole repliche a Trieste, diretta dal Maestro Valter Sivilotti. La sera della prova generale siamo stati accolti in camerino da Simone Cristicchi che ci ha raccontato com’è nato “Magazzino 18”, lo spettacolo che ha dato voce ai dimenticati dalla storia.
In occasione del “Giorno del ricordo” abbiamo incontrato il Cav. Giorgio Tessarolo, nato a Trieste da genitori esuli. Una vita di sacrifici, una madre e un padre che hanno lavorato sodo per poter far studiare i figli e dar loro l’opportunità di un futuro migliore. Dai genitori, il Cav. Tessarolo, ha sentito solo parole di rimpianto e rammarico ma mai di odio, un odio che va combattuto con la conoscenza della storia ed è per questo motivo che ad un certo punto della sua vita ha deciso di raccontare la nostra.
In occasione del “Giorno del ricordo” abbiamo ascoltato le voci di chi se n’è andato e di chi è rimasto, come la professoressa Graziella Ponis di Capodistria, che da bambina giocava in Piazza del Duomo la stessa piazza ora denominata Piazza Tito in cui ci siamo incontrate perché mi raccontasse un po’ della sua storia. Non è stato semplice andare via e non è stato semplice restare, ascoltare una lingua nuova e incomprensibile, veder mutare i nomi delle piazze e delle vie, non è stato semplice sentirsi inadeguati a casa propria. Eppure, come dice la Ponis, basterebbe comprendere le nostre diversità, capirsi e rispettarsi a vicenda per costruire insieme un futuro migliore.
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Intervista a Edoardo Crisafulli, addetto culturale dell'Ambasciata d'Italia a Kiev, premio Elsa Morante "Culture europee 2022", autore di "33 ore, diario di viaggio dall'Ucraina in guerra" (Vallecchi Firenze), un libro a cavallo fra la narrazione e il saggio nel quale accanto al racconto del suo rocambolesco viaggio di fuga dalla capitale ucraina sotto assedio trovano posto un'infinità di pensieri, ricordi, incontri e riflessioni.
In occasione del Giorno del ricordo abbiamo intervistato Rosanna Turcinovich Giuricin, giornalista e scrittrice. Il suo profondo legame con la comunità istriana, fiumana, giuliano-dalmata nel mondo è al centro di numerose narrazioni - libri, saggi, spettacoli teatrali, interviste. "Esuli due volte" (0ltre edizioni) è il racconto di un viaggio lungo vent'anni all'interno della comunità giuliano dalmata iniziato in Canada.
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Un fine settimana ricco di eventi all’Hangar Teatri di Trieste per far conoscere la cultura slovena in occasione dell’omonima giornata che si celebra l’8 febbraio. Performance, concerti, spettacoli e una conferenza a chiudere lunedì sera questo weekend organizzato in collaborazione con il Kavč Festival, “Via negativa” - Associazione creatori e ricercatori delle arti dello spettacolo contemporanee di Lubiana e l’Unione dei Circoli Culturali sloveni. A parlarcene a Calle degli orti grandi: Valentina Milan, socia di Hangar Teatri, attrice e pedagoga teatrale.
È in scena fino al 5 febbraio al Teatro Bobbio di Trieste “Stanno sparando sulla nostra canzone” uno spettacolo musicale decisamente nuovo e diverso perché non è un musical e neppure una commedia musicale, ma è farcito di canzoni. Lo spettacolo prodotto da ArtistiAssociati – Centro di Produzione Teatrale con la collaborazione di Pigra srl., vedrà una lunga tournée che si concluderà l’11 marzo. Una black story ambientata negli anni ’20 del XX secolo, che coglie il parallelismo con i nostri giorni e ci presenta un intreccio di passione, gelosia e rivalsa attraverso l’interpretazione di tre bravissimi attori: Cristian Ruiz, Brian Boccuni e la protagonista Veronica Pivetti che ci ha parlato dello spettacolo e non solo!
Una chiacchierata con Raffaella Fort per annunciare i primi eventi di febbraio alla libreria Lovat di Trieste e con Francesca Delogu, giornalista e musicista dall'anima rock autrice del libro "Il mio analista è un basso elettrico" (Do It Human).
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Maurizio Bekar intervista lo scrittore Diego Marani sul ruolo delle minoranze nella società di massa. La conversazione prende spunto dal suo recente romanzo breve "L'uomo che voleva essere una minoranza" (La nave di Teseo). L'intervista è stata realizzata nell'ambito del progetto multidisciplinare transfrontaliero "Quanto vale un petalo?" promosso dalla cooperativa Curiosi di natura e incentrato sulla biodiversità che prevede vari tipi di appuntamenti tra scienza, cultura, arte e documentari video-audio.
Dal 26 al 29 gennaio è in scena al Teatro Bobbio di Trieste »Amori e sapori nelle cucine del Principe«, nuova coproduzione del Teatro La Contrada e dell'EAR Teatro Di Messina. Uno spettacolo che si dipana tra succulenti litigi, ricatti, ironia, sarcasmo e umorismo attraverso lo scontro di Teresa (Tosca D'Aquino) e Monsù Gaston (Giampiero Ingrassia), i due capocuochi, uno invidioso dell'altra, che gareggiano tra i fornelli e per ottenere le attenzioni del Principe. Il testo è di Roberto Cavosi, la regia di Nadia Baldi e in scena troviamo un fantastico cast composto da: Tosca D’Aquino, Giampiero Ingrassia e Giancarlo Ratti, Tommaso D’Alia, Rossella Pugliese, Francesco Godina. E noi non potevamo non chiamare la protagonista dello spettacolo, Tosca D'Aquino per sbirciare assieme a lei nelle cucine del Principe!
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