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L'amore nella terza età.
Con Donatella De Colle, psicologa e psicoterapeuta.
1452 epizod
Il meglio delle interviste proposte nell'arco della settimana a "Calle degli orti grandi". Gostje v jutranji razvedrilni oddaji "Calle degli orti grandi".
L'amore nella terza età.
Con Donatella De Colle, psicologa e psicoterapeuta.
Il meglio delle interviste proposte nell'arco della settimana a "Calle degli orti grandi". Gostje v jutranji razvedrilni oddaji "Calle degli orti grandi".
Il meglio delle interviste proposte nell'arco della settimana a "Calle degli orti grandi". Gostje v jutranji razvedrilni oddaji "Calle degli orti grandi".
Il 1° e 2 marzo, nell'ambito della rassegna di teatro contemporaneo "AiFabbri2" della Contrada, va in scena al Teatro dei Fabbri di Trieste: “Kollettivo Cera Guevara”, uno spettacolo in cui si ride, ci si commuove, forse anche ci si arrabbia, assistendo al tentativo di mantenere intatta una vita collettiva che ci sta sempre più sfuggendo dalle mani. Uno spettacolo ironico "ma non troppo" a metà tra una conferenza e un reading poetico che parte dalla slam poetry e nasce da un'idea dell’attore, scrittore e improvvisatore Andrea Mitri che noi abbiamo avuto il piacere di ospitare telefonicamente a Calle degli orti grandi!
Dal 29 febbraio al 3 marzo, al Teatro Orazio Bobbio di Trieste è in scena un classico senza tempo: “L’anatra all’arancia”, uno spettacolo in cui i personaggi si muovono gelidi ed eleganti su una scacchiera irta di trabocchetti. Una pièce teatrale costruita come una partita a scacchi, in un gioco di scoperte, equivoci e battute sagaci. Una produzione Compagnia Molière e Teatro Stabile di Verona che vede in scena: Emilio Solfrizzi, Carlotta Natoli, Antonella Piccolo, Ruben Rigillo e Beatrice Schiaffino, diretti da Claudio Greg Gregori. A parlarci dello spettacolo a Calle degli orti grandi, la fantastica: Carlotta Natoli!
Con Francesco Ruzzier, critico cinematografico, il punto sulla Berlinale 2024 e la nuova attesissima uscita del film di Denis Villeneuve, DUNE parte 2.
Al culmine di un lungo impegno di ricerca e divulgazione, in occasione della Giornata mondiale dell'Obesità che ricorre il 4 marzo, esce il primo romanzo di Andrea Segrè, professore di economia circolare e divulgatore scientifico, fondatore del movimento Spreco Zero in Italia e in Europa. "Globesity. La fame del potere" (Minerva Edizioni) è un intrigante e sconcertante food thriller che ci proietta nel mondo della scienza e della ricerca. "In questo scritto le persone sono di fantasia, i fatti verosimili, i luoghi reali, i dati verificati, le teorie possibili. Quanto narrato potrebbe davvero succedere. Forse è veramente successo" (Cit. A.Segrè)
Tornano gli appuntamenti letterari di "Cucinare" a cura di Fondazione Pordenonelegge.it con due pubblicazioni da sfogliare insieme ai loro autori, grandi divulgatori del cibo, delle arti panificatorie e della cucina: sono Fulvio Marino, il mugnaio più famoso d'Italia, maestro dei dolci da forno, e lo "chef wild" Davide Nanni, icona di autenticità e semplicità in cucina. Ne abbiamo parlato con Valentina Gasparet, curatrice di pordenonelegge.
Tutto il nostro territorio è ricamato dai resti delle mura a secco dei castellieri, villaggi fortificati che sorsero nel periodo di transizione dall'epoca del rame a quella del bronzo, e furono abitati fino all'occupazione romana della penisola istriana avvenuta nel 129 a.C. Alcuni castellieri sono esempi di continuità d’uso, altri vennero abbandonati e poi ripopolati, sulle rovine di alcuni sorsero nuovi insediamenti. Delle popolazioni che li costruirono e vi abitarono sappiamo molto poco in quanto, non avendo una propria scrittura, non hanno lasciato alcuna testimonianza della loro storia, dei loro riti e costumi che possiamo però intravedere osservando le pietre delle massicce mura, osservando i manufatti e i reperti che storici e archeologi continuano a studiare negli antichi siti. A parlarci dei castellieri a Calle degli orti grandi, lo storico Gaetano Benčić, curatore, responsabile delle collezioni archeologiche e del Dipartimento Archeologico del Museo del territorio parentino!
La più antica mappa celeste al mondo proviene dal castelliere di Rupinpiccolo, sito sul Carso triestino. A fare quest’incredibile scoperta Federico Bernardini, archeologo dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e dell’Ictp il quale, dopo aver individuato su un disco di pietra delle incisioni simili alla costellazione dello Scorpione, ha contattato il prof. Paolo Molaro, astronomo dell’Inaf di Trieste, per esaminare i segni tracciati da un’antica mano ignota. 28 dei 29 segni incisi sono sovrapponibili alle stelle dello Scorpione, di Orione, delle Pleiadi e probabilmente di Cassiopeia, mentre il segno privo di corrispondenza potrebbe indicare la presenza di una supernova fallita. Una stella in particolare: Sargas, chiamata anche Theta Scorpii ha aiutato a collocare la realizzazione della mappa celeste in un lasso temporale che va dal 1800 a.C. al 400.C. Sargas infatti, oggi non è più visibile dal Castelliere, essendo troppo in basso rispetto all’orizzonte, ma lo era nel periodo che va dal 1800 a.C. al 400.C., come ha calcolato lo stesso Molaro simulando con il programma Stellarium il cielo notturno dell’epoca sopra Rupinpiccolo. Per parlare di questa incredibile scoperta abbiamo avuto ospite a Calle degli orti grandi l’astronomo Paolo Molaro!
Con Francesco Ruzzier, critico cinematografico, si parla della Berlinale, manifestazione cinematografica tra le più importanti del mondo in programma nella capitale tedesca fino al 25 febbraio. Tra i film in concorso anche due italiani "Another End" di Piero Messina e "Gloria!" di Margherita Vicario.
Antonia Arslan, scrittrice e saggista di origine armena ha dedicato la maggior parte delle sue opere alla storia del popolo armeno. Tra i suoi titoli “La Masseria delle Allodole” (tradotto in 23 lingue e diventato un film dei fratelli Taviani), “La strada di Smirne”, “Il rumore delle perle di legno” “La bellezza sia con te” e molti altri. L’abbiamo incontrata in occasione della presentazione alla libreria Lovat di Trieste (23 febbraio 2024 ore 18.00)del suo ultimo libro “Il destino di Aghavnì” (Edizioni Ares), un racconto avventuroso di dolore e di coraggio, di morte e di rinascita.
Le "Cene con delitto" sono eventi/spettacolo interattivi dove i partecipanti diventano detective per caso e, tra una portata e l'altra, devono risolvere un crimine. Le occasioni e le locations per mettersi in gioco non mancano. A Trieste e dintorni a mettere in scena delle cene con delitto sono Gli Indiziosi capitanati da Diego Martone, alias commissario Delfo Meraviglia (https://www.indiziosi.it).
Dal 15 al 18 febbraio è in scena al Teatro Bobbio di Trieste “Un sogno a Istanbul”, testo di Alberto Bassetti liberamente ispirato al best seller di Paolo Rumiz “La cotogna di Istanbul”. Non una commedia, non un dramma ma una ballata, una pièce teatrale “avvolgente come una storia narrata intorno al fuoco”. Una storia d’amore nella quale il tempo dell’incontro, dell’attesa e dell’addio si fondono con la grande storia, intrecciando il destino dei protagonisti con una sevdalinka, canto tradizionale bosniaco erzegovese, in cui gli elementi orientali ed europei abbracciano un’unica emozione. "Un sogno a Istanbul" è una produzione La Contrada Teatro Stabile di Trieste e Arca Azzurra, per la regia di Alessio Pizzech, e vede in scena: Maddalena Crippa, Maximilian Nisi, Adriano Giraldi e Mario Incudine che cura anche le musiche. A parlarcene a Calle degli orti grandi l’attore Maximilian Nisi!
Il 17 febbraio si celebra la Giornata Nazionale del Gatto, e in questa occasione noi di Calle abbiamo voluto conoscere Il Gattile – OdV di Trieste, una struttura privata sorta nel 1996 per ricoverare gatti liberi, sostenuta da offerte, donazioni e dal lavoro di una trentina di volontari. Un gattile sanitario che si occupa di prevenzione delle nascite, cura dei gatti ammalati o incidentati, accoglienza di gatti randagi in generico pericolo di sopravvivenza o anche di dare una casa ai mici abbandonati. Altro impegno basilare è infatti quello di favorire le adozioni dei piccoli ospiti e sensibilizzare le persone ai problemi del mondo gatto. Molte sono le iniziative promosse per finanziare la struttura quali il calendario “Poveri ma belli” oppure il “Salvadanaio del Gattile” che possiamo trovare in molti esercizi di Trieste; e molte sono le collaborazioni con artisti e artigiani e le iniziative culturali promosse da “Il Gattile” quali: “Miagola la tua arte”, concorso letterario indetto per ricordare il compianto Giorgio Cociani fondatore de “Il Gattile”. Anche noi cittadini possiamo dare una mano, non solo attraverso le donazioni ma anche e semplicemente trascorrendo un po’ di tempo al Gattile ad accarezzare e coccolare i gatti in cambio di uno smisurato affetto e tante fusa, perché, come dice lo scrittore e giornalista Alessandro Mezzena Lona, Presidente de Il Gattile e dell’Oasi felina dedicata a Miranda Rotteri: “Il gatto ti insegna un approccio alla vita che ti rimette in equilibrio con le tue giornate!"
Prendendo le mosse da un dubbio storico venato di giallo, "Mariam", il nuovo romanzo di Antonella Sbuelz (Vallecchi Firenze), ripercorre ombre e chiaroscuri del colonialismo italiano in Libia, rievocandone i protagonisti, le atmosfere, i grandi eventi che hanno cambiato il mondo e i dettagli nascosti nelle pieghe della Storia.
L'arte della corrispondenza d'amore ha, da secoli, la stessa casa: quella di Giulietta, a Verona. Da ogni parte del mondo arrivano lettere indirizzate all'eroina shakespeariana. Alcune delle più belle saranno premiate sabato, 17 febbraio, al Teatro Nuovo. "Sceglierne alcune è un modo per valorizzare la portata di questo incredibile fenomeno espitolare" ha raccontato ai nostri microfoni Giovanna Tamassia, presidentessa del Club di Giulietta di Verona (https://www.julietclub.com/it/). "Letters.Premio Cara Giulietta" è uno degli eventi più emozionanti e attesi della rassegna "Verona in Love".
Una passione per il cinema che si è evoluta in professione. Francesco Ruzzier racconta il suo percorso di critico cinematografico partendo dalla definizione e dal ruolo di questa importante figura dell'industria cinematografica.
Ci sono scrittori che più di altri danno voce a coloro che non ce l'hanno, persone sensibili per le quali il racconto è una necessità e il non dimenticare è una missione: Rosanna Turcinovich è una di queste. Giornalista, scrittrice, da sempre si occupa di raccontare attraverso i suoi romanzi e i suoi articoli le vicende istriane attraverso le vicende delle persone che le hanno vissute. Ricerche, interviste e incontri, sono alle base delle sue opere le cui trame partono dalle vicende personali per far conoscere l’universale e creare nuova consapevolezza nei lettori. Nel 2021 le è stato conferito il Premio Tomizza “Per aver efficacemente operato su tematiche di confine, esuli e rimasti, nell’ambito di una cultura del territorio” e noi non potevano non incontrarla in occasione del “Giorno del Ricordo” per parlare di identità, del bisogno di condividere la storia, della necessità di dialogo e del suo libro “Di questo mar che è il mondo”, in cui racconta di suo padre, della traversata di un ragazzo che nel 1939, quando il mondo era fermo e nulla era ancora mutato, decise di partire da Rovigno con la sua barca a remi per raggiungere Zara.
In occasione del “Giorno del Ricordo” sabato mattina è passato a trovarci nello Studio1 di Radio Capodistria: Daniele Kovačić, giornalista nonché Vicepresidente del Circolo di Cultura istroveneta “Istria” di Trieste. Il dialogo, sempre cercato dal Circolo, non è soltanto quello tra esuli e rimasti ma anche quello con le nuove generazioni che necessitano di un linguaggio fruibile e accessibile sulle piattaforme web per conoscere gli eventi storici di cui noi siamo gli eredi. Per questo motivo e per mettere in comunicazione gli amanti dell’Istria con chi l’Istria non la conosce, è nato il progetto ESPOES – Esposizione Multimediale sulla Storia dell’Esodo, a cui si accede attraverso un link presente sul sito del Circolo “Istria” e del quale abbiamo parlato assieme a Daniele Kovačić!
In occasione del “Giorno del Ricordo” abbiamo avuto ospite a Calle degli orti grandi: Ezio Giuricin, giornalista, saggista, Presidente del Circolo di Cultura istroveneta “Istria” di Trieste. Una realtà fondata nel 1982 da personalità istriane con l’obiettivo di ricomporre la cultura istriana dopo i traumi ad essa inferti dalla guerra e dal dopoguerra, e particolarmente intensi e profondi a carico della componente istroveneta. Il Circolo ha da subito avuto come obiettivo quello di riallacciare il dialogo con i “rimasti” nonché conservare, valorizzare e tramandare il patrimonio storico-culturale in quanto “dopo l’estinzione delle persone fisiche (dopo l’Esodo) non dev’esserci l’estinzione della cultura da loro tramandata”. Durante la chiacchierata abbiamo trattato molti temi riguardanti la storia, il futuro e i progetti in corso, tra i quali l’ESPOES – Esposizione Multimediale sulla Storia dell’Esodo, nato per approfondire e divulgare la storia dell’esodo degli italiani dall’Istria, Fiume e dalla Dalmazia.
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