
La conferenza si proponeva di affrontare il tema dell'"antisemitismo contemporaneo" con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sugli elementi principali dalla realtà di oggi, ovvero dopo l'attacco del movimento estremista palestinese Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha quindi lanciato l'allarme per l'aumento del fenomeno in Europa, nella stampa occidentale, nei social media e nelle università statunitensi d’élite. Secondo le sue parole, l'Europa è minacciata dalla diffusione incontrollata dell'antisemitismo, simile a quanto accadde negli anni precedenti l'Olocausto nazista. Netanyahu ha anche avvertito che il destino delle società libere dipende dalla volontà di combattere l'antisemitismo.
Tra i partecipanti all'evento anche Jordan Bardella, il leader del Rassemblement national francese, il cui defunto fondatore Jean Marie le Pen negava l'Olocausto ed era considerato un antisemita. Dopo l'attacco di Hamas a Israele, il partito si è invece presentato come un baluardo contro l'antisemitismo.
A prendere parte alla conferenza, inoltre, la rappresentante del partito ungherese Fidesz, Kinga Gal, e il presidente della Republika Srpska, Milorad Dodik, nei confronti del quale la Bosnia ed Erzegovina ha emesso un mandato di cattura internazionale.
Diversi i leader ebrei che per questo motivo hanno annullato la loro partecipazione, tra cui lo stesso presidente israeliano, Isaac Herzog, che ha poi organizzato un secondo evento privato con i leader ebrei.
Tra gli oratori anche il presidente del Partito Democratico sloveno, Janez Janša, che in un post sul social X ha spiegato di aver parlato della lotta contro l'antisemitismo e dell'alleanza tra il radicalismo islamico e l'estrema sinistra nelle società occidentali.