Il mondo dei Maori, la loro cosmologia, la complementarietà e la loro epistemologia sono stati il nucleo della conferenza avvenuta presso l'Università del Litorale di Capodistria. Il dottor Marko Galič ha presentato questa parte di studi indigeni dove, a differenza dei precedenti approcci, i temi sono stati affrontati dalla prospettiva del popolo neozelandese.

Splendida lectio di Marko Galič, del Dipartimento di Antropologia e Studi Culturali, che ha conseguito il dottorato all'Università di Auckland, in Nuova Zelanda, ha portato l'attenzione della platea sulla comprensione Maori del mondo, con la sua cosmologia, la complementarietà e percezione del tempo, e ha offerto una riflessione profonda sullo stile di vita portato avanti dagli occidentali, che si basa su un modello lineare di comprensione del tempo, delle relazioni contrattuali e della mercificazione della natura e dell'uomo.

L'epistemologia Maori, che comprende la relazione inscindibile tra uomo e ambiente, era stata messa a tacere o soppressa a causa del colonialismo, con annesso sistema neocoloniale e assimilazione. Attraverso la lotta per la loro auto determinazione, i Maori sono riusciti a preservare la saggezza indigena e la loro comprensione del mondo, che ora rappresenta un'alternativa alla distopia neoliberista.

Sono stati affrontati i concetti fondamentali e le premesse che sostengono i rituali, le pratiche, lo stile di vita. La conferenza ha introdotto in modo molto chiaro l'argomento degli studi indigeni nello studio dell'antropologia, cambiando completamente il punto di vista da cui parte, ribaltando tutti i precedenti approcci europei, i quali hanno trattato di solito il tema dalla visione eurocentrica, mentre in questo caso il popolo indigeno è stato trattato osservando dalla prospettiva Maori.

Franco de Stefani