Il gruppo Associacja di Lubiana, che unisce le organizzazioni non governative e gli autori indipendenti nel campo della cultura, ha diffuso ieri nel corso di una conferenza stampa una valutazione del lavoro svolto dal Ministero della cultura negli ultimi quattro anni. Ne risulta una critica nemmeno tanto velata sull'operato di questo ministero.
di
Alla vigilia della giornata della cultura alzano il tiro le associazioni indipendenti nel campo della cultura e dell'arte, insoddisfatte dell'operato del Ministero guidato da Anton Peršak e in particolare del metodo di distribuzione del danaro pubblico finalizzato alle attività culturali. Jadranka Plut, a capo del gruppo Asociacja, non usa mezzi termini e afferma che la politica culturale, così come è stata prevista dal contratto di coalizione che ha portato al nuovo governo, non è stato attuato. E' tempo - ha osservato ancora- che il ministero tenga conto delle richieste inoltrate dalle associazioni culturali non governative, infatti è solo sulla base di un dialogo alla pari che si potrà uscire dall'impasse in cui si trova oggi in Slovenia il settore cultura. Tutte le richieste sono già da tempo sul tavolo del ministero, già armonizzate dagli esperti del settore con gli autori della cultura, ma finora nessun ministro ha voluto o saputo affermarle. Le promesse relative ad un nuovo modello organizzativo nel campo della cultura sono rimaste lettera morta, mentre il tanto atteso Programma strategico nazionale 2018-2015 è stato bocciato al termine del pubblico dibattito dell'autunno scorso. I responsabili del Ministero, di fronte alle dure critiche, si rifugiano nell'unico argomento possibile: la carenza di risorse, ossia il divario sempre più pesante tra richieste e mezzi a disposizione, alla frequente necessità di sostenere le eccellenze. Affermazioni approssimative e non provate si controbatte, ribadendo la richiesta di riformare in toto il ministero cultura.