Foto: La voce del popolo
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Sono oltre 2.200 gli ex dipendenti del cantiere Scoglio Olivi di Pola un tempo vanto e orgoglio della cantieristica nazionale, che avevano presentato richieste per stipendi non pagati e altri crediti. Ebbene dal rendiconto finale sulla procedura di liquidazione iniziata 6 anni fa presentato dal curatore fallimentare Loris Rak, in preparazione dell’Assemblea finale dei creditori prevista per l’11 aprile al tribunale amministrativo di Pisino, le richieste dei lavoratori sono state in gran parte soddisfatte. Dei 23 milioni di euro riconosciuti come crediti ai dipendenti, agli stessi ne saranno distribuiti 13,25 milioni, in termini pratici, ogni lavoratore recupererà il 57,5% della propria richiesta. Dall'analisi degli importi emerge che la maggior parte degli ex dipendenti riceverà tra poche centinaia e un massimo di mille euro, mentre un numero più ristretto avrà diritto a qualche migliaio di euro. Alcuni membri dell’ex dirigenza riceveranno invece oltre 7.000 euro. Nel complesso, il fallimento del cantiere ha permesso di monetizzare circa il 51% del valore dei beni, un risultato considerato positivo dagli esperti, viste le difficoltà del mercato. Dai beni del cantiere, valutati inizialmente 89,26 milioni di euro, si è riusciti a incassare dunque 45,95 milioni di euro, un importo tuttavia irrisorio rispetto al totale dei debiti dello stabilimento navalmeccanico, che superavano i 440 milioni di euro.

Valmer Cusma