Obiettivo dell'incontro al quale hanno partecipato oltre che ai consiglieri pure i dirigenti di asili, elementari, medie superiori e i rappresentanti dei dipartimenti di italianistica delle Facoltà di Pola, Fiume e Capodistria, discutere e definire - facendo emergere i punti deboli e i punti di forza - la missione delle istituzioni scolastiche della CNI. "Il tutto pensando ai 4 mila 803 discenti, ai docenti e alle famiglie", ha esordito la titolare del competente settore dell' Unione italiana Patrizia Pitacco che ha illustrato in linea generale la situazione della scuole operanti in Croazia e Slovenia.
Nel lungo e articolato dibattito delineati alcuni problemi comuni come la carenza di docenti, la mancanza di libri di testo, la scarsa competenza linguistica ai quali, per quanto riguarda la Croazia si vanno ad aggiungere norme che aggravano il lavoro come ad esempio la compilazione della documentazione scolastica in lingua croata, problema che sembra ora superato, oppure la parificazione delle ore d'insegnamento delle lingue italiana e croata, la maturità con l'obbligatorietà dell'esame di croato e altro ancora. Si è parlato anche di numeri, con diversi consiglieri preoccupati del calo delle iscrizioni, della dispersione delle immatricolazioni dagli asili alle elementari e quindi dalle elementari alle medie superiori.
Considerazioni condivise in parte da Debora Radolović preside della "Dante Alighieri" di Pola intervenuta a nome dei dirigenti scolastici presenti a Sissano e che si è soffermato sulle complessità generali del sistema scolastico e su quelle ancora più accentuate di quello della CNI. Consapevoli che le scuole sono garanzia della nostra sopravvivenza, non sono mancate proposte concrete e costruttive come quella di Gaetano Benčić sulla necessità di operare in sinergia e arrivare all'autonomia delle istituzioni scolastiche o quella di Tamara Brussich che ha suggerito un'analisi SWOT e quindi la creazione di un gruppo di lavoro che pianifichi i programmi d'interesse specifico da includere nei curricoli scolastici. In tanti hanno quindi evidenziato la necessità di intensificare i corsi di aggiornamento linguistici per discenti e docenti e altre iniziative e attività che rendano le nostre scuole competitive e a passo con i tempi. "Tempi che cambiano", si è sentito ripetere più volte ieri sera a Sissano con gli istituti chiamati a salvaguardare lingua, cultura e soprattutto identità, ma frequentati sempre più - con i matrimoni misti e l'immigrazione - da una popolazione scolastica etnicamente eterogenea.
Numerose dunque le sfide per un settore di vitale importanza per la CNI, ne è consapevole la responsabile del settore scuola Patrizia Pitacco che si è dichiarata soddisfatta dell'andamento dei lavori. "Sì, soddisfatta dell'andamento dell'Assemblea e della presenza sia dei consiglieri sia degli invitati, dei direttori e dei presidi e sono contenta dell'atmosfera propositiva; non abbiamo voluto negare i problemi, li abbiamo affrontati in un modo maturo e costruttivo", ci ha detto la Pitacco aggiungendo che "la prospettiva è quella di procedere ora nella loro soluzione e di ritrovarsi in un'altra Assemblea tematica a fine mandato, ovvero nella primavera del 2026, per vagliare quanto si è riusciti a realizzare".
Lionella Pausin Acquavita