Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria

L’iniziativa nasce da un’idea partita due anni fa da un gruppo di connazionali accomunati dagli stessi valori e dall’ intento di custodire, sviluppare e tramandare identità e cultura italiana in Istria”, ha spiegato Clio Diabaté secondo la quale il nuovo soggetto giuridico è necessario perché – dice - singole voci fanno chiasso mentre singole voci unite in coro fanno rumore.Vogliamo essere ascoltati, vogliamo promuovere occasioni di dibattito libero, aperto, pluralistico, dare voce a tutti gli italiani ma pure a quanti vogliono condividere la nostra lingua e la nostra cultura”, ha detto ancora Diabaté ed ha sottolineato che “l’associazione è intercomunale con soci che provengono da tutti e quattro i comuni dell’Istria nord occidentale.” L’idea è quella di operare in tutto il territorio mentre – è stato spiegato - potranno aderire al Circolo VitaNova tutti gli interessati che risiedono nel territorio d’insediamento storico della CNI ovvero dell’Istria intera. Tutti i partecipanti all’incontro di presentazione hanno tenuto a ribadire che Circolo VitaNova non vuole essere in alcun modo antagonista alle altre forme di associazionismo della CNI. “Riconosciamo il valore storico delle Comunità degli italiani quali associazioni che in primis rappresentano gli italiani, perciò non vogliamo contrapporci a quella che è la loro attività ed il loro ruolo ma vogliamo promuovere in maniera parallela le nostre iniziative anche collaborando con le CI in modo da fare rete ed essere quanto più incisivi sul territorio”, ha detto la Presidente Kris Dassena che ha spiegato così la scelta del nome: “I Circoli, nati nel dopoguerra, erano la prima forma di associazionismo della CNI e sono stati fondamentali per la tutela e la valorizzazione della cultura e dell’identità italiana in Istria; VitaNova perché oltre che a voler dare nuova linfa nel contempo rappresenta una nuova avventura, una nuova storia. Con questo nome combiniamo quello che è il nostro passato, quelle che sono le nostre radici a un futuro." Da rilevare ancora che nel corso della conferenza stampa sono intervenuti alcuni altri soci fondatori. “Vogliamo contribuire al cambiamento affrontando le questioni che ci coinvolgono”, ha detto la piranese Daniela Paliaga e - critica nei confronti di un sistema minoritario che ha definito rigido, autoritario e non interessato ad ascoltare altre voci – ha aggiunto: “La CNI e tutte le sue istituzioni devono fare politica in ogni momento”. Bruno Orlando e Stefano Destefano hanno spiegato che l’associazione, per il momento, si autofinanzierà con le quote dei soci (30 euro all’anno) ed hanno invitato tutti gli interessati ad iscriversi ed in primo “tutti i delusi di come stanno andando le cose.”

Foto: Radio Capodistria /Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria /Radio Capodistria

L.P.A