Un castello da costruire. Che cosa ci può essere di più bello per far scatenare la fantasia dei bambini ma anche renderli consapevoli che si tratta di una ricchezza del loro territorio? È stato questo il file rouge che ha portato le ideatrici del progetto - l’archeologa Tanja Šuflaj e l’architetta Melita Brajko- a ideare questo bricolage dedicato ai ragazzini dai sei anni in su che componendo le sagome in compensato di betulla ricostruiscono il castello momianese nella versione datata 1784. “ Dalle fonti storiche e dai documenti catastali risulta che è stato quello il periodo di massima espansione e fioritura del maniero; c’erano i due palazzi, il ponte levatoio, si narra pure di un passaggio segreto dunque una fase interessante per i ragazzini” ha affermato la Šuflaj mentre la Brajko ha aggiunto alcune caratteristiche tecniche del modello tridimensionale in scala uno-duecento che con un po’ di colla diventa stabile e fisso mentre senza può essere montato e rimontato a piacimento.
Va detto che il gioco è un progetto dell’Università aperta di Buie, realizzato con la collaborazione della locale scuola elementare e dell’asilo italiani grazie al contributo della Regione Veneto. In questa prima fase sono state prodotte 200 copie che saranno distribuite alle istituzioni prescolari e scolastiche del territorio mentre in futuro -come affermato dal sindaco di Buie, Fabrizio Vižintin -si pensa a una versione commerciale magari da vendere nella futura Casa dei Castelli Istriani che si va edificando proprio a Momiano. “Il gioco è un’iniziativa che guarda ai più giovani e va a completare le numerose manifestazioni portate avanti anche dalla Comunità degli italiani impegnata da anni nella valorizzazione del castello che è il simbolo dei momianesi“, ha rilevato la presidente della CI, Arianna Brajko. “Obiettivo del progetto è il recupero della memoria storica, del mantenimento dell’identità e del senso di appartenenza al territorio e se educhiamo i più piccoli in questo spirito rispetteranno la propria cultura e quella degli altri” si è sentito dire ieri sera a Momiano dove erano presenti oltre alle autorità locali e regionali pure gli eredi della famiglia dei conti Rota.
Lionella Pausin Acquavita