Ha lasciato senz’altro l’amaro in bocca la conclusione dell’ultima seduta della giunta municipale piranese. A riguardo abbiamo chiesto al deputato al seggio specifico per la comunità nazionale italiana, Felice Žiža, di esprimersi, il quale si è detto stupito dell'esito. “La tutela per le minoranze in Slovenia è tra le migliori in Europa. Nel momento dell’attuazione, però, si nota un po’ di divario. Credevo che i tempi fossero più maturi, ma rimango fiducioso in un esito positivo al referendum. L’importante sarà informare la gente in maniera positiva”, ha commentato il deputato sottolineando di porgere la mano al dialogo. Anche il presidente della CAN costiera, Alberto Scheriani, si è definito rattristato dal tumulto che è venuto a crearsi e ribadito che come spesso accade, sulla carta i diritti sono chiari, ma quando si arriva ai fatti la questione si complica. Il portavoce dei proponenti, Andrea Bartole, che si è ritrovato sotto i riflettori dei media e sotto accusa, ha chiarito il suo intento: “Ma io sono rimasto molto sconcertato da tutto questo putiferio che è nato dalla questione, perché in questa occasione la proposta di modifica del nome è stata proposta dalla comunità locale di Lucia Santa Lucia, dalla Comunità italiana e anche da un altro consigliere. Quindi era una proposta condivisa. E l'organismo più competente è proprio la comunità locale che quindi dichiaratamente voleva la modifica del nome. Non riesco a capire sinceramente tutta la polemica che è venuta a crearsi parlando di ideologie, di politica, di revisionismo, mi sembra assolutamente fuori luogo e alimenta soltanto la negatività. Quando appunto, come sto dicendo, eravamo qui. Preparati a fare la proposta assieme alla comunità locale, che quindi aveva già deciso in merito, è proposto questa delibera al sindaco”.
A quanto pare i tempi veramente non sono ancora maturi, la Corea del Nord prevede la punizione di tre generazioni, per il nostro territorio non è ancora chiaro.