“Festival dell’istrioto un dialetto che unisce”, ma a questo - che è lo slogan tradizionale della manifestazione - ne potrebbe venir aggiunto un altro ovvero: “Neanche la pandemia ci può fermare”. Va detto infatti che, nonostante le restrizioni e l’impossibilità di far svolgere dal vivo le varie iniziative, gli ideatori hanno messo a punto un programma interessante che potrà entrare nelle case di tutti attraverso il nuovo sito ufficiale del Festival, pagina che sarà inaugurata - come ci spiega Paolo Demarin, coordinatore dell’iniziativa - proprio lunedì prossimo.
“Non ci siamo arresi, ma anzi abbiamo ideato questa settimana dell’istrioto con un appuntamento giornaliero che partirà per l’appunto con l’inaugurazione del nostro sito e procederà quindi con la premiazione del Concorso per lavori letterari e video; ci sarà poi la presentazione della raccolta di poesie della poetessa vallese Romina Floris pubblicata per l’occasione e quindi, in collaborazione con Radio Pola, quella di quattro canzoni inedite in istrioto". Venerdì 18 dicembre, anteprima teatrale firmata da Roberta Dubaz e Valter Roša, il giorno successivo presentazione dell’eserciziario intitolato "Impariamo il dialetto divertendoci", importante lavoro che sarà distribuito agli alunni delle elementari del territorio interessato. "Si chiude domenica con la messa in onda su TV Nova di 'Viaggiando tra remoto e melodie', un reportage realizzato dal nostro connazionale salvorino Lorenzo Fattor che assieme al giovane rovignese Alessio Giuricin e alle filodrammatiche delle nostre Comunità ci portano in viaggio nel territorio della nostra parlata”, ci racconta Demarin che, è pure presidente dell’Assemblea dell’Unione Italiana.
Ricordiamo, sono 6 le Comunità degli Italiani coinvolte nella tutela dell’istrioto e quasi tutte hanno testimoniato oggi l’importanza del progetto. Livio Belci e Fabrizio Fioretti - in rappresentanza delle CI di Dignano e Valle - hanno evidenziato la necessità di incrementare il lavoro con le scuole, mentre la rovignese Roberta Ugrin ha ricordato che le attività nella salvaguardia dell’istrioto non si limitano a queste sette giornate, ma vanno avanti 365 giorni all’anno. Per la gallesanese Diriana Delcaro Hrelja “In questa edizione mancheranno i contatti, la vicinanza fisica tra le persone, la socializzazione, ma - aggiunge - abbiamo fatto il massimo per rendere interessante e particolare anche questa ottava edizione del nostro Festival”.
Un’edizione che si chiuderà - ed è questa, sicuramente, la novità più importante - con la consegna ai preposti organismi croati della documentazione per il riconoscimento dell’istrioto quale patrimonio immateriale e la sua inclusione nella lista delle ricchezze culturali che vanno salvaguardate.
Lionella Pausin Acquavita
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