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"Una risposta conforme al Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea" hanno rilevato a Zagabria senza fornire ulteriori dettagli. Al termine della riunione di governo che si è svolta a porte rigorosamente chiuse si sono potute sentire solo le posizioni ormai note da tempo:"Respingere la sentenza d' arbitrato sulla delimitazione dei confini non rappresenta una violazione delle norme europee". Posizione alla base della risposta scritta che ora Zagabria inoltrerà – così come le era stato richiesto- alla Commissione europea. Nei giorni scorsi infatti – ricordiamo- Bruxelles aveva invitato la Croazia ad esprimersi entro il 17 aprile sulla causa legale avviata dalla Slovenia e dovuta al rifiuto croato del verdetto arbitrale sulla delimitazione confinaria; il 2 maggio prossimo invece ci sarà un confronto diretto che darà modo ai rappresentanti dei due paesi di illustrare i rispettivi pareri. Sia la forma scritta che il confronto rientrano nella prassi procedurale che permette alle due parti- spiegano a Bruxelles- di esprimersi prima che la Commissione decida su futuri eventuali passi da intraprendere. Sebbene i contenuti della denuncia slovena così come ora anche la risposta croata sono celati da una grande riservatezza Lubiana ha fatto capire che a prescindere dalla decisione di Bruselles intende rivolgersi alla Corte di Giustizia dell'Unione europea. (lpa)
Nello scandalo in cui è coinvolto l'ex ministro della salute Vili Beroš emerge sempre più il confronto tra l' EPPO la Procura europea che ha un ufficio a Zagabria, e l’autorità giudiziaria croata
Arrestate a Zagabria anche altre persone indagate per associazione per delinquere, corruzione, abuso di potere e riciclaggio di denaro
Croazia. Nuovo attacco alle minoranze da parte dell’estrema destra
Terremoto ai vertici della Sanità croata. In stato di fermo il ministro della salute, Vili Beroš. Stamane agenti della polizia, del nucleo contro la corruzione e la criminalità organizzata hanno perquisito la sua abitazione
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