"Ebbene, ora abbiamo anche la conversione di un cavallo", pare avesse esclamato l'alto prelato alla consegna della grande tela di Caravaggio per la chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma che raffigura la conversione di San Paolo, ma in cui prevalente in termini visivi e di spazio è appunto la mole dell'animale, da cui l'apostolo è stato disarcionato, rovinando a terra.
Questo episodio - come scriveva la regista Ludovica Rambelli in occasione della prima messa in scena - dà il titolo allo spettacolo, prezioso e curioso, della compagnia campana Ludovica Rambelli Teatro in cartellone oggi a Capodistria per il Festival del Litorale (Sala San Francesco d'Assisi, ore 21). Costruito con la tecnica dei tableaux vivants (quadri viventi), "La conversione di un cavallo" è un lavoro sospeso tra arte e rappresentazione teatrale, di estrema semplicità e insieme di grande impatto emotivo: sotto gli occhi degli spettatori si compongono 23 tele di Michelangelo Merisi realizzate con i corpi degli attori e l'ausilio di oggetti di uso comune e stoffe drappeggiate.
"Uno spettacolo particolare, di rara esecuzione, che offrirà al pubblico capodistriano l'opportunità di assistere a un'antica arte teatrale settecentesca caduta in disuso e recuperata da Ludovica Rambelli", rileva il presidente della Comunità degli italiani Mario Steffè.
All'organizzazione della "Santorio Santorio" si devono anche alcune altre proposte della ventinovesima edizione del festival, tutte riferite, sottolinea il presidente, a realtà di eccellenza della scena italiana: la "Bolero Soirée" della Michele Merola Contemporary Dance Company (il 19 luglio), il concerto dell'Orchestra Radiomondo (il 27) e l'omaggio a Pier Paolo Pasolini presentato dall'Accademia della follia (il 28 luglio).
Un apporto importante, dunque, che va ad arricchire la sezione internazionale della manifestazione, nel solco di una collaborazione di lunga data, dopo il momento di stasi dovuto alla pandemia.