La voce di Pier Paolo Pasolini tace ormai da cinquant'anni, ma la sua figura e la sua opera ci parlano ancora in maniera eloquente, e sono al centro di iniziative e omaggi sempre nuovi. Come la pubblicazione delle lettere inedite, quindici in tutto, scritte da Pasolini a una giovane di San Vito frequentata in Friuli nel dopoguerra e con la quale restò in contatto per tutti gli anni Cinquanta, dopo il suo trasferimento a Roma.
Lei si chiamava Maria Seccardi e quelle lettere mentre era in vita non volle mai diffonderle, affidando alla figlia il compito di farlo dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 2022. L'epistolario - che vede la luce per Ronzani - aggiunge un nuovo tassello alla biografia, pur così tanto esplorata, di Pasolini, raccontando di un legame fondato su un sentimento intenso, puro e tormentato, un sentimento che dagli anni giovanili di Pasolini si protrae fino all'esordio nel cinema con "Accattone".
Di Maria e del suo sogno d'amore che non poteva essere corrisposto il volume propone le pagine di ricordi scritte in tarda età e due lettere, le sole ritrovate.
L'opera è impreziosita da alcuni scatti di Giuseppe Zigaina, pittore e amico di Pasolini, che ritraggono Pier Paolo e Maria durante una gita in barca ad Aquileia e a Grado, e da alcune altre foto che documentano il provino fatto dalla stessa Maria per il film "Accattone".
Il Centro studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della delizia, che ha avuto un ruolo fattivo nella pubblicazione delle "Lettere", ne annuncia la presentazione a maggio a San Vito al Tagliamento.
